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Deceglie e Padula: 'Soluzioni diverse a problemi di Campione'

21 luglio 2018 - 08:46

Due consiglieri comunali motivano la loro astensione dal voto sul piano di ristrutturazione del Casinò Campione.

Scritto da Anna Maria Rengo
Deceglie e Padula: 'Soluzioni diverse a problemi di Campione'

Non "in condizione di poter procedere" alla votazione" e, quindi, astensione dalla deliberazione in questione sul Casinò. Questa la dichiarazione di voto dei consiglieri comunali campionesi Tanina Padula e Domenico Deceglie, al momento di votare il piano di ristrutturazione industriale e finanziario 2018-2022 ex articolo 182 legge fallimentare - approvazione deroga rapporti convenzionali.
I due consiglieri evidenziano che "la documentazione e gli atti relativi alla delibera - così importanti per le sorti del Paese - sono stati consegnati inizialmente solo in bozza, con cifre peraltro discordanti tra loro, e poi sono stati inviati soltanto un'ora prima del consiglio, senza quindi dare la possibilità di essere esaminati e comunque in espressa violazione dell'articolo 24 del regolamento del consiglio comunale".
Inoltre, l'avvenuta nomina del commissario liquidatore Angela Pagano "anche in considerazione degli argomenti trattati dalla presente delibera - che ricordiamo ha ad oggetto l'eventuale accordo di ristrutturazione del debito pregresso tra il Comune e la Casa da gioco - comporta il necessario e obbligatorio coinvolgimento del nominato commissario nella discussione e nell'approvazione delle presente delibera, potendosi diversamente configurare anche un'ipotesi di carenza di poteri dell'attuale consiglio comunale, rispetto all'evebtuale delibera assunta".
Inoltre, secondo i due consiglieri, tale delibera determina "in assenza dell'individuazione da parte del Comune di eventuali risorse finanziarie alternative o di un relativo piano finanziario dell'ente, l'azzeramento di tutti i servizi essenziali e primari a favore dei cittadini", comportando, secondo Padula e Deceglie, "la diretta violazione della specifica normativa di legge che ha istituito e ha, da sempre, regolamentato l'attività della Casa da gioco in Campione d'Italia, ove è sempre stato espressamente previsto che la finalità primaria di tale attività sia il raggiungimento del pareggio di bilancio dell'ente comunale, anche alla luce della particolare collocazione geopolitica del Comune di Campione d'Italia".
Secondo i due consiglieri "la soluzione ai difficilissimi problemi di Campione doveva e deve essere risolta in modo diverso, considerando il problema in maniera unitaria, come sistema Campione, coinvolgendo tutte le parti interessate su un unico tavolo di trattative e non come dualismo tra Comune e Casa da gioco". Pertanto, ritegono che "l'impostazione, con cui questa amministrazione ha cercato di trovare una soluzione a tali problemi, non sia corretta per il futuro del Paese, oltre che estremamente tardiva, dato che soltanto oggi - a cinque giorni dal termine concesso dal Tribunale per poter depositare un piano industriale - questo consiglio comunale ha potuto esaminare e discutere, per la prima volta, questi argomenti così importanti per la sopravvivenza del sistema Campione".

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