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Campione: 'Da sempre perplessi da scelte Comune in materia di Casinò'

22 marzo 2018 - 08:39

Quattro consiglieri comunali di Campione d'Italia ribadiscono al sindaco Salmoiraghi le loro perplessità sulle scelte operate in materia di Casinò.

Scritto da Anna Maria Rengo
Campione: 'Da sempre perplessi da scelte Comune in materia di Casinò'

I quattro consiglieri comunali Tanina Padula, Fiorenzo Dorigo, Domenico Deceglie e Michele Canesi si dicono “sinceramente esterrefatti” dal contenuto della lettera che il sindaco di Campione d'Italia, Roberto Salmoiraghi, ha inviato in risposta alla loro richiesta di chiarimenti, anche sull'agire dell'ente per quanto riguarda la crisi del Casinò municipale. In dettaglio, scrivono rispondendo al primo cittadino, “soprattutto, laddove - a fronte di legittime perplessità e richieste di chiarimento circa il piano di risanamento e il progetto che questa Amministrazione intende porre in essere - riceviamo in tutta risposta che la ragione di tale mancata comprensione, avrebbe come origini alcuni nostri asseriti (e non meglio precisati) limiti cognitivi che – poveri noi – non ci consentono di comprendere appieno i complessi meccanismi oggi in essere”.
Secondo i quattro consiglieri “le espressioni ivi utilizzate siano del tutto fuori luogo, oltrechè lesive - non soltanto nei nostri confronti - ma anche nei confronti di tutte le persone che hanno garantito l’appoggio del nostro gruppo elettorale. Come già rilevato verbalmente nell’ultima riunione di maggioranza, ribadiamo la nostra estraneità all’avvenuta pubblicazione sui media dell’ultima lettera di richiesta di chiarimenti”.
Dopo questi presupposti, i consiglieri precisano che “non corrisponde al vero la circostanza da lei indicata, in base alla quale, i sottoscritti avrebbero sempre formalmente aderito alle scelte effettuate da questa amministrazione.

LE PREOCCUPAZIONI SUL CASINO' - A questo proposito, ricordiamo le forti preoccupazioni sempre manifestate relativamente alle modalità gestionali della Casa da gioco, relativamente alla discussa operazione Villa Mimosa, o ancora relativamente alle modalità, con cui questa amministrazione ha sempre gestito le trattative con le rappresentanze sindacali del Comune. Riguardo all’argomento Villa Mimosa si ricorda che abbiamo sempre sollevato forti perplessità circa la bontà dell’operazione da lei prospettata. Che tali perplessità non derivassero da nostre difficoltà e incapacità di comprensione – come da lei suggerito nella sua ultima lettera – trova espressa conferma nei rilievi e nelle criticità sollevate dalla stessa Procura della Repubblica di Como”.
 
GLI ESUBERI IN COMUNE - Relativamente poi all'affermazione riferita alla presunta adesione dei quattro consiglieri agli esuberi del personale del Comune, “anche al fine di evitare facili strumentalizzazioni”, i quattro consiglieri precisano che avevano proposto, “nelle riunioni di maggioranza tenutesi tra metà agosto 2017 e i primi di settembre 2017, la possibilità di procedere all’apertura della procedura di mobilità, per addivenire, nel più breve tempo possibile, a un accordo concertato con i dipendenti comunali, avente ad oggetto proprio la riduzione strutturale dei costi operativi in capo all’ente locale. Tale passaggio rappresentava - a nostro modo di vedere – lo strumento con cui si poteva raggiungere - in tempi abbastanza veloci – lo scopo principale da perseguire, ovvero la riduzione dei costi operativi e il raggiungimento del pareggio di bilancio in capo all’ente comunale.
Ricordiamo, peraltro, che, in tale contesto, non era stata ancora emessa la Sentenza della Corte d'Appello di Milano, con cui è stata poi riconosciuta la piena efficacia degli accordi sindacali. Ci permettiamo peraltro ricordare che, nonostante tale nostra proposta per poter cercare di raggiungere il pareggio di bilancio dell’ente comunale, l’amministrazione preferì optare – almeno momentaneamente – per altri scenari (vedasi la discutibile operazione di Villa Mimosa), procrastinando pertanto l'inizio di qualsiasi procedura finalizzata a trovare un accordo concertato con i dipendenti.
Strumentalizzare o decontestualizzare tali affermazioni e tali circostanze significa mistificare la realtà. L’atteggiamento poco propenso di codesta amministrazione a raggiungere un accordo concertato con i dipendenti appare, peraltro, in netto contrasto con la disponibilità e il senso di responsabilità sempre manifestato dagli stessi dipendenti, in un momento così difficile.
La nostra volontà, per concludere, è solo quella di espletare il mandato che gli elettori hanno indicato con il proprio voto politico. Riteniamo che 'fare' politica, soprattutto nel nostro Paese, non significhi solo acconsentire - a prescindere – a qualsiasi scelta ella disponga, ma significa mettere al primo posto il bene del Paese e della Comunità, discutendo e valutando - in contraddittorio - ogni possibile decisione. Per questo motivo non è nostra intenzione dar seguito a quanto lei riferisce nelle ultime righe della menzionata lettera; la nostra posizione politica è stata scelta dai cittadini e nel rispetto dei cittadini porteremo avanti il loro volere”.
 
LA SITUAZIONE DEBITORIA DEL COMUNE – Alla luce di queste precisazioni e in riferimento alla nota con cui il sindaco, lo scorso 19 marzo, riferiva che la richiesta di conoscere la situazione contabile finanziaria e debitoria dell’Ente Comunale al 31.12.2017: “potrà essere positivamente riscontrata solo dopo che la Giunta Comunale avrà adottato il provvedimento che formalizzerà la situazione economico finanziaria del Comune”, i consiglieri chiedono di comunicare “con estrema urgenza: quando l’ente comunale intenderà provvedere a corrispondere ai dipendenti comunali il residuo 50 percento dello stipendio del mese di febbraio 2018, a tutt'oggi ancora insoluto; quando l’ente comunale intenderà provvedere a corrispondere ai dipendenti comunali lo stipendio corrente del mese di marzo 2018, con scadenza al prossimo 27.3.2018; se l’ente comunale sia oggi in grado, o meno, di far fronte e garantire il corretto e integrale assolvimento delle proprie funzioni primarie e dei propri servizi indispensabili”.
 

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