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Blanco (Kindred): ‘Live casino strumento di rilancio del gaming’

18 settembre 2019 - 13:35

L'head of gaming del gruppo Kindrer, Cristiano Blanco, sottolinea le potenzialità del live casino.

Scritto da Ac
Blanco (Kindred): ‘Live casino strumento di rilancio del gaming’

Londra – Il live gaming come strumento di rilancio del settore. Ma non tanto – e non solo – dal punto di vista del business, quanto piuttosto in termini di comunicazione e di miglioramento dell’immagine agli occhi dell’opinione pubblica. E’ la tesi sostenuta da Cristiano Blanco, head of gaming del gruppo Kindred, intervenuto in un panel dedicato a questo segmento del gioco online ospitato al Casino Beats Summit organizzato nell'ambito della kermesse Betting on Sports in corso di svolgimento a Londra.

Nel panel intittolato “Live Gaming: time to innovate” (è tempo di innovare, Ndr), alcuni esperti del settore hanno descritto quali potranno essere i prossimi sviluppi del settore dei casinò games attraverso l’ulteriore integrazione di nuovi giochi in versione “live”. Sul punto, il manager di Kindred, si è soffermato sugli aspetti che vanno al di là della sola monetizzazione. “Credo che, oltre a pensare allo sviluppo del prodotto in termini di incremento della spesa o di fidelizzazione della clientela – concetti naturalmente importantissimi per il settore – dobbiamo fare uno sforzo ulteriore nel guardare le nuove tecnologie applicate al gaming online anche da un punto di vista del miglioramento dell’immagine del nostro comparto. Sempre più spesso, parlando con i giocatori e con i non giocatori, quello che emerge è che non abbiano la più pallida idea, in entrambi i casi, di quello che facciamo noi operatori dal punto di vista della tutela dei consumatori, dell’integrità e della sicurezza. Oltre a guardare, già in partenza, il settore con una certa diffidenza: cosa che molto spesso rappresenta anche una barriera di accesso per quelli che non sono giocatori anche se avrebbero piacere a intrattenersi con qualche prodotto.

In questo senso credo che dovremmo sfruttare i giochi live e, in particolare, i ‘soft games’ che si stanno sempre più diffondendo oggi, come strumento non solo avvicinare nuovi utenti ma anche per sensibilizzare gli utenti su quello che facciamo e su come lo facciamo”.

Dal punto di vista più strettamente del prodotto, invece, la discussione si è focalizzata anche sulla tendenza sempre più forte dell’industria nel puntare sugli stessi ‘soft games’ che permettono di rivolgersi a un pubblico diverso e non necessariamente specializzato il quale rappresenta ormai una base consolidata. Anche qui il manager di Kindred lancia un warning: “Sono perfettamente d’accordo su questo tipo di approccio, per le stesse ragioni dette prima, in quanto si tratta di una strategia che ha il merito di ingaggiare nuovi giocatori: bisogna tuttavia fare attenzione a non esagerare in questo senso e, soprattutto, a non abbandonare i giochi cosiddetti ‘hard core’, come il black jack e la roulette. Anche se sono proprio questi la causa della ‘cattiva immagine’ del settore agli occhi dell’opinione pubblico. Dico questo perché, se è vero che oggi siamo esclusi da piattaforme di gioco popolari come per esempio quelle di Amazon o Apple è senza dubbio a causa di questi giochi più spinti, che i grandi brand generalisti non vedono di buon occhio. Ma questo ci deve far riflettere sul fatto che, se noi specializzati ci spostiamo sempre più verso i giochi ‘soft’ proprio per ripulire l’immagine negativa del settore, il rischio, almeno nel lungo termine, è che una volta reso sostenibile il nostro prodotto agli occhi dell’opinione pubblica, in quel momento quegli stessi brand come Amazon che oggi ci voltano le spalle saranno allora pronti a entrare sul mercato conquistandolo e cannibalizzandolo completamente. Su questo, quindi, va trovato il giusto compromesso e va definita un’attenta strategia di medio e lungo periodo”.

 

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