Macao, il governo: 'La chiusura dei casinò non sarà prorogata'

Il governo di Macao ha deciso di non estendere ulteriormente l'attuale chiusura di 15 giorni, ossia fino al 19 febbraio, dei casinò, Così ha affermato Lei Wai Nong, segretario di Stato all'Economia e Finanze, aggiungendo che i 39 casinò attivi non sono obbligati a riaprire immediatamente e che avranno trenta giorni di tempo per farlo.

Tutti i dipendenti e i clienti dei casinò saranno dotati di maschere facciali protettive, una misura che era stata introdotta giò prima della chiusura dei casinò. Saranno inoltre introdotte ulteriori misure, come l'ampliamento della distanza minima tra i tavoli di gioco, così da assicurare la sicurezza di tutti. Sarà inoltre ridotto il numero massimo di tavoli che potranno stare aperti, ha aggiunto Lei, senza fornire però ulteriori dettagli.

I casinò hanno chiuso il 5 febbraio, come la maggior parte dei centri di intrattenimento, nell'ambito degli sforzi condotti per prevenire la diffusione del coronavirus a libello locale. A Macao ci sono stati un totale di dieci casi confermati, e cinque di essi, tutti turisti provenienti da Wuhan, nella provincia di Hubei ossia il centro dell'epidemia, che sono stati rimandati a casa dopo un trattamenti all'ospedale di Macao.

Dal 4 febbraio non ci sono stato nuovi casi. La società di brokeraggio Sanford C. Bernstein Ltd commenta che le autorità locali "non hanno del tutto reso pubbliche" le misure che i casinò dovranno implementare con la riapertura. Gli analisti Vitaly Umansky, Eunice Lee e Kelsey Zhu added aggiungono inoltre, commentando i trenta giorni concessi ai casinò: "Siamo consapevoli che alcuni operatori avevano chiesto al governo di continuare con la chiusura a causa di affari molto deboli, ma altri desideravano riaprire".