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Green pass, da novembre obbligo anche al casinò di Kangowon

27 ottobre 2021 - 06:38

Dal 1° novembre i clienti di Kangwon Land per giocare dovranno avere il 'pass vaccino', analogo al nostro green pass. 

Scritto da Redazione GiocoNews
Green pass, da novembre obbligo anche al casinò di Kangowon

I clienti di Kangwon Land, l'unico casinò della Corea del Sud aperto ai giocatori locali, dal 1° novembre dovranno avere un "pass vaccino" per poter accedere alla struttura da gioco. Al pari della certificazione verde vigente in Italia anche il pass coreano servirà di fatto a dimostrare che il giocatore è coperto dal Covid-19.

La certificazione, almeno per il momento, non si applicherà ai 16 casinò stranieri del paese, come ha confermati al media locale GGRAsia il ministero della Cultura, dello Sport e del Turismo della Corea del Sud, il dipartimento governativo che supervisiona l'industria dei casinò della nazione. Nel frattempo spetterà al ministero della Salute e del Welfare stabilire durata, validità, ma anche le modalità per ottenere la nuova certificazione.

Sempre ai microfoni di GgrAsia un rappresentante di Kangwon Land, una delle sale gioco gestite da Kangwon Land Inc, ha detto che la casa da gioco aspetterà l'annuncio del governo prima di prepararsi all'adozione dei nuovi protocolli. Il resort Kangwon Land si trova in una zona remota di un altopiano situato nella parte orientale del paese, a tre ore di strada da Seoul.

Il pass vaccino del ministero della Salute si applicherà anche all'ingresso di alcuni altri luoghi, e sarà necessario anche per partecipare ad eventi come corse di cavalli e di biciclette, impianti sportivi al coperto, bagni pubblici, sale karaoke, bar e discoteche e strutture per anziani o portatori di handicap e ospedali, necessario, pertanto, anche a tutti i visitatori.

Alle 12.00 locali di ieri, martedì 26 ottobre, la Corea del Sud registrava 1.266 nuovi casi di Covid-19 rispetto al giorno precedente, portando il conteggio confermato a 354.355, inclusi 2.788 decessi. Un totale di 327.592 persone erano "liberate" dalla quarantena dall'inizio della crisi e fino a quella data, secondo il Ministero della Salute e del Welfare.

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