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iGbLive: limitazioni sulle puntate online e rischio illegalità

29 settembre 2021 - 13:31

Sotto la lente, a IgbLive, le limitazioni alle puntate online e i rischi di illegalità che ciò comporta.

Scritto da Ac
iGbLive: limitazioni sulle puntate online e rischio illegalità

Amsterdam - La Germania e la Grecia hanno puntate limitate sulle slot online, rispettivamente a 1 e 2 euro. Anche nel Regno Unito sono in corso discussioni su questo tema. L'impatto di queste limitazioni sui diversi mercati comincia a diventare evidente: con il rischio sempre più forte di (ri)consegnare i giocatori al mercato illegale. Quale sarebbe, quindi, un livello equo di limitazione delle puntate online? Ma prima ancora: ha senso un limite arbitrario nell'era digitale con i dati che sono già disponibili? Quale sarebbe l'impatto di tali misure sull'esperienza del giocatore? Esiste un approccio alternativo?

L'ANALISI DI KPMG - Una serie di domande a cui ha provato a rispondere iGbLive promuovendo un dibattito sul tema, a cui hanno partecipato operatori e regolatori, sotto la moderazione dell’italiana Valentina Franch, manager, specialista del settore dei giochi di Kpmg Malta.
“Abbiamo cercato di espandere un po' di più questo argomento poiché credo che moltissime parti interessate all'interno dell'industria dei giochi temono che l'introduzione di limiti statali si traduca nel fatto che i giocatori si trasferiscono sul mercato nero”, spiega Francia a GiocoNews.it a margine del dibattito. “E abbiamo chiesto cosa ne pensano a questo proposito i regolatori e gli operatori, se ritengono che tali limiti dovrebbero essere rimossi per quei giocatori che possono dimostrare di poter sostenere un aumento del livello di spesa. La risposta, in generale, è che non si può adottare un approccio globale, valido per tutti i mercati, e ogni paese dovrà inevitabilmente effettuarre delle scelte in base alle specifiche peculiarità del proprio sistema.

Tuttavia l’opinione generale, che mi sento di condividere, è che l’imposizione di limiti prestabiliti a monte appare come una restrizione troppo stringente e poco flessibile, che potrebbe risultare sconveniente per via dei possibili effetti collaterali. La soluzione più adatta pertanto potrebbe essere quella di puntare sull’autoregolamentazione da parte degli operatori, con il regolatore che invece di imporre limiti dall’alto, si occupi di verificare attivamente la buona condotta degli operatori stessi. Questo potrebbe consentire la creazione di un sistema virtuoso e in linea con le esigenze dei consumatori e con quelle di tutela”.

LA PAROLA A MGA - Sul punto, in particolare, non ha dubbi Yanica Sant, consigliere generale della Malta Gaming Authority, che spiega: “Sono uno di quegli stakeholder che crede che l’introduzione di limiti stringenti possa creare un passaggio al mercato nero. E i legislatori insieme ai regolatori hanno un obbligo, secondo me, per far sì che il mercato nero non sia più appetibile dell’offerta regolamentata. Se stiamo creando un ambiente con mercati regolamentati in cui un giocatore non può scommettere nel modo in cui è effettivamente in grado di fare, quindi se non possiamo rendere il giocatore libero di gestire come meglio crede il suo budget che intende destinare al gioco, allora passerà sicuramente al gioco illecito.

Quindi a mio avviso è molto importante cercare di tenere traccia dei fatti ed è per questo che Mga crede nella creazione di un profilo di rischio. Siamo da sempre favorevoli e convinti sostenitori dell’autoregolamentazione. Quindi, se un giocatore non sta ponendo il proprio limite al proprio gioco, allora credo che l'operatore dovrebbe farlo se ritiene che sia più favorevole a un’esperienza sostenibile. Penso che l'industria sia maturata abbastanza da farci sapere se un giocatore è problematico”.

IL PARERE DI ANJ - Secondo Christel Fiorina, direttore mercati, conformità e protezione dei giocatori di Anj, il regolatore francese, “Potrebbe esserci il rischio per noi di vedere passare I giocatori al mercato nero a causa di determinati limiti. Ma ancora una volta, penso che il da farsi debba essere valutato molto molto bene, e deve essere documentato e studiato nei dettagli. Dobbiamo lasciare spazio all'innovazione, prendendo esempio della Francia, dove il regolatore ha fornito diverse licenze sperimentali per il gioco d'azzardo per nuovi nuovi giochi con nuove esperienze, per avere una valutazione dell'offerta e capire quale potrebbe essere il risultato di quel gioco sul comportamento del giocatore, perché la domanda è conoscere il vero obiettivo del giocatore. Dal punto di vista del regolatore il nostro problema è mantenere un'offerta attraente, ma anche un gioco vincente per gli adulti. Quindi penso che dobbiamo bilanciare questo e possiamo trovare un modo per implementare la nostra esperienza.

Dobbiamo avere anche il punto di vista del nuovo giocatore, che non è quello di Dostoevskij, quindi dobbiamo anche sviluppare studi su quale sia l'incentivo per provare quel tipo di scommessa o no. Solo così saremo in grado proteggere il giocatore e mantenere la durata delle norme sul gioco d'azzardo”.

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