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Macao, incassi di febbraio in probabile calo dell'80 percento

18 febbraio 2020 - 09:50

Gli analisti pronosticano che i casinò di Macao potrebbero perdere anche più dell'80 percento degli incassi a febbraio rispetto a un anno fa.

Scritto da Amr
Macao, incassi di febbraio in probabile calo dell'80 percento

Dal 20 febbraio i casinò di Macao potranno riaprire, pur dovendo adottare numerose e ulteriori misure per difendere clienti e dipendenti dal coronavirus. Ma si preannuncia, come ampiamente prevedibile, un mese nerissimo per i loro incassi, con un calo stimato anche oltre l'80 percento rispetto a un anno fa.

Lo pronostica la società di brokeraggio J.P. Morgan Securities (Asia Pacific) Ltd: "le notizie sulla riapertura dei casinò potrebbero portare un po' di sollievo al sentiment, visto che molti osservatori avevo pensato che fosse possibile che il periodo di sospensione fosse prolungato", scrivono gli analisti Ds Kim, Derek Choi e Jeremy An. "La notizia ha però scarso impatto sui fondamenti, poiché gli affari probabilmente resteranno estremamente lenti tra le restrizioni ai visti di coloro che provengono dalla terraferma cinese (sia individuali che in gruppi organizzati) e quelle ai trasporti (c'è una forte limitazione della disponibilià di voli(treni). La maggior parte dei giocatori cinesi probabilmente non può o non vuole viaggiare, secondo il nostro punto di vista".

Anche Sanford C. Bernstein Ltd è logicamente pessimista: "Anche con la riapertura dei casinò, ci sarà una carenza di clienti". I dati forniti dal governo di Macao mostrano domenica scorsa la città ha accolto solo 2.800 visitatori, circa la metà provenienti dalla terraferma cinese.
Le autorità della terraferma hanno smesso, fino a nuovo avviso, di rilasciare nuovi permessi ai viaggiatori indipendenti cinesi per visitare Macao nell'ambito del Programma di visite individuali del paese. Anche i gruppi di turisti dalla terraferma a Macao sono sospesi. Le autorità hanno affermato che le misure fanno parte degli sforzi per ridurre i viaggi attraverso la Cina e quindi ridurre il rischio di un'ulteriore diffusione del coronavirus.

LA QUARANTENA PER I LAVORATORI - Durante la conferenza stampa di lunedì, il governo di Macao ha anche annunciato che i lavoratori non residenti che sono stati sulla terraferma nei quattordici giorni precedenti il ​​loro previsto ritorno a Macao, saranno autorizzati ad entrare in città solo dopo aver completato un periodo di quarantena di quattordici giorni e dopo aver ottenuto una dichiarazione medica ufficiale rilasciata da un'entità riconosciuta, a conferma che non sono infettati dal coronavirus. La misura punta a ridurre il rischio di "contaminazione incrociata" della polmonite virale, in particolare riducendo il numero di persone che attraversano il confine tra Macao e Zhuhai, dove risiedono la maggior parte di questi lavoratori non residenti che vivono al di fuori di Macao.

Secondo Jp Morgan, la quarantena di quattordici giorni per i lavoratori non residenti "potrebbe influire sul programma di apertura, in una certa misura", sui casinò che sono in costruzione, visto che la maggior parte degli operai edili non residenti a Macao vivono a Zhuhai.
"Compreso l'impatto più ampio di Covid-19 (le definizione del coronavirus Ndr) sulla logistica, ecc., riteniamo possibile che l'apertura di nuove proprietà (ad esempio Grand Lisboa Palace di Sjm Holdings Ltd, Fase III di Galaxy Macau, Londoner di Sands China Ltd) possa essere posticipata di un un paio di mesi rispetto ai programmi precedenti ", ha dichiarato la società di intermediazione.
 
Jp Morgan ha affermato che "la più grande incognita" in merito alla ripresa dell'industria dei giochi di Macao è "quando il governo cinese riterrà" sicuro "riprendere il flusso di persone". L'intermediazione ha affermato che è probabile che "interruzioni significative" per viaggiare dalla Cina continentale a Macao "rimarranno almeno per un altro mese circa", il che significa che a marzo le entrate lorde di gioco potrebbe scendere "ben oltre il 50 percento in termini annuali".
 

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