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La Rioja, via libera dell'Ue alle nuove norme sul gioco

16 marzo 2019 - 09:33

Scaduto lo stand still a Bruxelles delle nuove norme su giochi e casinò della Comunità autonoma spagnola di La Rioja.

Scritto da Gt

Via libera, da parte dell'Unione europea, al "Progetto di ordinanza recante aggiornamento delle condizioni tecniche delle macchine da gioco, nonché di altri aspetti inerenti a tali apparecchi della Comunità autonoma di La Rioja". Il periodo trimestrale di stand still presso la Commissione europea a Bruxelles delle norme della Comunità spagnola è infatti scaduto senza che siano stati presentati commenti oppure osservazioni.

I PRODOTTI - L'articolo 14 della legge 5/1999, del 13 aprile, di disciplina dei giochi e delle scommesse di La Rioja, definisce le macchine da gioco come "apparecchi manuali o automatici che, a fronte di un prezzo, consentono il mero passatempo o svago del giocatore oppure l'ottenimento di un premio da parte dello stesso", li classifica in differenti tipologie e indica le caratteristiche generali e le autorizzazioni amministrative necessarie alla loro installazione.
L'ordinanza che si progetta, si legge nela notifica, intende disciplinare le condizioni tecniche di tutte le varietà di macchine da gioco, ai fini della loro omologazione e del loro funzionamento.

L'ORDINANZA - L'ordinanza disciplina i requisiti obbligatori che ciascuna tipologia di macchina deve soddisfare ai fini della sua omologazione, i dispositivi considerati facoltativi dei quali si possono anche dotare gli apparecchi, nonché i prezzi delle partite, i requisiti per la loro interconnessione, i premi che devono erogare e le informazioni che devono figurare all'esterno. Si evidenzia l'avvertimento obbligatorio sulle conseguenze dell'abuso della pratica del gioco.

LE MOTIVAZIONI - La finalità della disposizione è duplice. Da un punto di vista formale, intende migliorare la qualità normativa facendo rientrare tutta la regolamentazione tecnica delle macchine da gioco in un unico strumento. Si tenta altresì di migliorare la competitività del settore, consentendo l'inclusione di nuovi progressi tecnici inesistenti una decina d'anni fa e avvicinando, al contempo, i requisiti a quelli in essere in altre comunità autonome, così da eliminare gli ostacoli normativi.

 

 

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