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Portogallo, operatori gioco alla prova del cuneo fiscale

11 luglio 2018 - 10:15

Alla prossima edizione dell'European Gaming Congress focus sul mercato portoghese del gioco.

Scritto da Redazione
Portogallo, operatori gioco alla prova del cuneo fiscale

Il Portogallo è famoso per molte cose, è il luogo di nascita di Cristiano Ronaldo, ha un grande vino e una ricca storia. Essendo un mercato di dimensioni medio-piccole con una popolazione stimata di 10 milioni di persone, l'industria del gioco d'azzardo è sempre stata un driver di qualità di gross gaming revenues. Il Ggr è di circa 110 milioni di euro e i mercati hanno aree interessanti che è importante discutere, soprattutto per quanto attiene che cosa fare e non far, in tema di norme sulla tassazione.

I giochi e le scommesse online hanno generato 122,5 milioni di euro nel 2017 da 800.000 giocatori registrati su siti in Portogallo. Le informazioni sono state rivelate a febbraio di quest'anno dal servizio di regolamentazione e controllo dei giochi.
Il rapporto "Attività di gioco online in Portogallo" dell'ultimo trimestre del 2017 mostra anche che 17.600 giocatori si sono auto-esclusi dal gioco d'azzardo, 4.600 in più rispetto al terzo trimestre dell'anno. Alla fine dello scorso anno, il 61,3 percento dei giocatori d'azzardo aveva un'età compresa tra i 35 ei 44 anni, seguito dai 25 ai 34 anni (39,3 percento) e dai 18 ai 24 anni (27,8 percento). Più della metà dei giocatori d'azzardo vive a Porto (22 percento), Lisbona (19,5 percento) e Braga (9,7 percento).
Il regime fiscale imposto dalla legge portoghese sul gioco sembra essere un ostacolo per le nuove società di gioco. Secondo la legge, gli operatori di gioco d'azzardo remoti devono ottenere una licenza dal regolatore del Paese, Serviço de Regulação e Inspeção de Jogos (Srij).
Durante l'edizione inaugurale dell'European Gaming Congress (evento di cui Gioco News è media partner), l'esperto di giochi Eduardo Morales-Hermo, condividerà le ultime intuizioni che ha sul mercato e le esperienze che ha incontrato mentre lavorava con le normative del mercato portoghese e spagnolo.
Morales ha lavorato come dirigente nella gestione delle società, nello sviluppo dei prodotti e, negli ultimi dieci anni, come consulente nel settore dei giochi, sia terrestri che interattivi.

 

 

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