Casinò, lo scandalo degli abusi sessuali travolge il gruppo Wynn

Gravissime accuse, nei confronti del magnate dei casinò Steve Wynn. Secondo un'inchiesta del Wall Street Journal, il tycoon avrebbe infatti pagato 7,5 milioni di dollari a un'estetista del suo Wynn Resort per mettere a tacere accuse di averla violentata al termine di una manicure. Altre decine di ex dipendenti si sono rivolte con il quotidiano riportando decenni di abusi del 76enne capo dell'omonimo gruppo. Le reazioni sono state a catena, e disastrose, sotto il profilo della credibilità della compagnia e delle sue quotazioni borsistiche. Innanzitutto Wynn ha rassegnato le dimissioni da tesoriere del Comitato Nazionale del Partito repubblicano. 

La compagnia (di cui controlla il 12 percento delle azioni) ha poi riunito il board e aperto un'inchiesta interna, mentre a Wall Street il titolo del gruppo ha perso oltre il 10 percento e bruciato due miliardi di capitalizzazione di mercato nel giro di poche ore. Ovviamente la reazione di Wynn non si è fatta attendere: ha definito "ridicola" l'idea delle presunte aggressioni.

Anche l'ufficio asiatico di Union Gaming, con sede a Las Vegas, ha declassato la valutazione azionaria della filiale di Macao di Wynn Resorts sulla Borsa di Hong Kong. Da parte loro, i talk show televisivi mattutini a Washington hanno parlato della portata delle accuse e delle dimissioni di sabato di Wynn come presidente della finanza di Rnc, mentre il presidente di Wynn Las Vegas, Maurice Wooden, in una e-mail di venerdì ai dipendenti, ha ripetuto il resoconto di Wynn che era stata portata una storia bollente sul Wall Street Journal dall'ex moglie di Wynn, Elaine Wynn, come strategia per portare avanti un contenzioso.
Wooden ha anche detto ai dipendenti: "Sosteniamo tutti Wynn e la sua leadership e, mentre sfortunatamente i media sono stati utilizzati per assalire Wynn e noi in questo modo, stiamo facendo tutto il possibile per proteggere i nostri dipendenti da questo tipo di attacchi e pubblicità".
Un portavoce di Wynn Resorts ha detto che Wooden ha fatto riferimento alle lamentele dei dipendenti attuali e precedenti che sono stati ripetutamente chiamati a casa e sui loro telefoni cellulari personali, e che i giornalisti sono andati a casa loro e nelle case di familiari e amici più volte.