skin

Yokohama, è guerra sul referendum sul casinò

08 gennaio 2021 - 08:43

La politica di Yokohama si divide sulla proposta di indire un referendum sul casinò.

Scritto da Mc

La pandemia ci ha messo del suo, ad allungare i tempi e a creare difficoltà. Ma la possibilità, consentita dalla legge che ha posto fine allo storico divieto, di aprire dei casinò in Giappone continua a dividere e a fare discutere, anche a livello locale.

Un comitato del consiglio comunale di Yokohama ha segnalato la sua opposizione a una bozza di ordinanza che propone di indire un referendum sull'opportunità o meno che la metropoli giapponese debba perseguire un casinò resort, secondo le informazioni raccolte dal corrispondente nipponico di GgrAsia. Il voto formale del Consiglio sulla questione avviene tramite una riunione plenaria venerdì 8 gennaio.

Alla riunione di giovedì di un comitato incaricato degli affari generali e delle finanze di Yokohama, erano presenti 10 membri. Sei rappresentavano collettivamente il Partito Liberal Democratico al governo del paese e il suo partner di coalizione Komeito e tutti hanno votato contro il progetto di ordinanza per un referendum riguardante un resort integrato in Giappone.

Diverse campagne della comunità anti-casinò a novembre sono riuscite a raccogliere oltre 205.000 firme - circa il sei percento dei 3,72 milioni di abitanti di Yokohama - per promuovere un referendum sul resort integrato. Si diceva che il conteggio delle firme superasse di gran lunga il numero richiesto per attivarlo.
Il consiglio comunale di Yokohama è composto da 86 seggi. Il Partito Liberal Democratico ha attualmente 36 seggi e Komei 16.

In Giappone saranno consentiti fino a tre resort casinò in una prima fase di liberalizzazione del mercato. Un annuncio del 18 dicembre da parte del governo del paese - lo stesso giorno in cui ha confermato la politica di base nazionale sugli Ir - ha ribadito che le autorità centrali inizieranno ad accettare le proposte dei governi locali per il diritto di ospitare un resort dal 1° ottobre 2021 e fino al 28 aprile 2022.
Se il voto di venerdì su un referendum va come previsto dalla lobby pro-casinò, la città procederà a un processo di richiesta di proposta (Rfp) per sollecitare i piani aziendali dei candidati interessati a sviluppare un programma di Ir lì.

 

Articoli correlati