Cile, per i casinò inizia la ripresa: 4,8 mln di dollari di incassi

I casinò a stelle e strisce sono aperti da un pezzo, quelli europei iniziano a farlo, e in sud America si fanno i conti degli incassi di marzo. Certamente bassi, ma comunque in ripresa. Come quelli dei casinò del Cile, diffusi dalla Soprintendenza dei casinò da gioco e relativi a marzo, quando sono stati in attività 22 dei 26 autorizzati dalla legge n. 19.995, sebbene solo uno di loro sia stato in grado di mantenere le sue porte aperte per tutto il mese.

Secondo il rapporto Scj, i casinò hanno generato un contributo fiscale di oltre 3.500 milioni di pesos, circa 4,8 milioni di dollari. I risultati mostrano che "i casinò riaperti avevano un livello di attività che ha raggiunto l'86 percento dell'attività quotidiana prima della pandemia e il 55 percento delle entrate in un mese normale".
Lo Stato cileno è stato in grado di raccogliere un totale di 3.547 milioni di pesos dai 16 casinò autorizzati, mentre i 6 casinò municipali con permessi operativi durante la pandemia hanno contribuito al resto del totale.

In ogni caso, il Ministero della Salute nello stesso mese ha sospeso l'autorizzazione a gestire i casinò nella Fase 2, per cui è rimasta operativa solo la sala da gioco situata nel comune di Punta Arenas.

In totale, i 22 casinò hanno raggiunto un fatturato lordo di gioco di 12.700 milioni di pesos (circa 17,7 milioni di dollari) nel marzo 2021.