Un caso di Covid-19 appena confermato che riguarda la titolare di una carta d'identità di Macao portato a casa giovedì a bordo di uno dei due voli di rimpatrio predisposti dal governo della città, non metterà a rischio l'attuale bolla di viaggio senza quarantena di Macao che copre la maggior parte dei luoghi della Cina continentale.
Lo afferma Alvis Lo Iek Long, direttore clinico presso la struttura sanitaria pubblica di Macao Ospedale Conde S. Januário: "Questa volta, in un ambiente completamente controllato, siamo stati in grado di rilevare immediatamente questo caso. Ciò non influisce sui nostri legami di viaggio esistenti con i vari luoghi all'interno della Cina continentale".
Gli aggiustamenti nelle attuali politiche di viaggio con la Cina continentale sarebbero avvenuti solo se ci fossero stati infezioni "sporadiche" da Covid-19, o casi "a grappolo" rilevati nella comunità locale, aggiunge.
"Quando si verifica un caso importanto come questo (...) rilevato in una situazione a circuito chiuso (...) ciò non influisce sulla nostra politica di ingresso esistente".
Le autorità locali utilizzano il termine "circuito chiuso" per descrivere la loro pianificazione per ridurre al minimo il rischio per la salute pubblica nella popolazione locale, dopo aver consentito a 109 titolari di carta d'identità di Macao di tornare a casa da un totale di 14 località estere, alcune ritenute "ad alto rischio" per Covid-19, tramite due voli commerciali Air Macau da Tokyo.
Una di quelle portate a casa - una donna di 43 anni - è risultata positiva all'arrivo all'aeroporto internazionale di Macao, nonostante avesse un risultato negativo del test prima di lasciare Dubai, suo precedente luogo di soggiorno. Dopo aver lasciato Dubai mercoledì (20 gennaio), aveva viaggiato su mezzi di trasporto pubblico a Singapore e Tokyo.
È stata portata all'ospedale Conde S. Januário. Otto persone hanno detto di aver prolungato il contatto con lei durante il tratto di viaggio da Tokyo a Macao e sono state portate in una struttura sanitaria pubblica a Coloane per lo screening, mentre gli altri passeggeri e gli equipaggi dei due voli, tutti inizialmente risultati negativi all'arrivo, sono stati portati al Grand Coloane Resort, un hotel locale, per una quarantena di 21 giorni, durante la quale avranno altri tre test.
Prima dell'ultimo caso - il 47° catalogato a Macao - dalla fine di giugno non era stata registrata alcuna nuova infezione da Covid-19.
I PAESI INTERESSATI - I due voli Air Macau da Tokyo hanno portato a casa titolari di carta d'identità Macau rispettivamente da Regno Unito, Portogallo, Giappone, Repubblica d'Irlanda, Paesi Bassi, Stati Uniti, Svizzera, Australia, Corea del Sud, Indonesia, Francia, gli Emirati Arabi Uniti, Spagna e anche Italia.