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Lockdown duro in Austria, casinò chiusi fino al 6 dicembre

16 novembre 2020 - 14:40

L'Austria dichiara il lockdown totale, i dodici casinò restano chiusi fino al 6 dicembre.

Scritto da Mc

Dopo due settimane di lockdown "morbido", da domani 17 novembre e fino ad almeno il 6 dicembre l'Austria torna in lockdown duro. Una decisione ritenuta necessaria dal cancelliere Sebastian Kurz, alla luce dell'andamento dei contagi: oltre 7mila nuovi al gioco, a fronte di una popolazione di 9 milioni di abitanti, il che attribuisce all'Austria il triste record mondiale del maggior numero di contagi giornalieri in rapporto alla popolazione.

"Anche se nessuno se lo augura, questo secondo lockdown è l’unico mezzo del quale sappiamo che funziona e di cui ci possiamo fidare", ha spiegato Kurz.
In questo contesto di estrema preoccupazione e di decisioni drastiche, i casinò erano stati costretti a chiudere già due settimane fa, e ora così dovranno stare almeno fino al 6 dicembre. Lo rende noto anche Casinos Austria, in un annuncio sul suo sito: "Tutti i dodici casinò di Casinos Austria, inclusi i loro ristoranti, rimarranno chiusi almeno fino al 6 dicembre a causa dei regolamenti Covid-19. Questi sono i casinò di Baden, Bregenz, Graz, Innsbruck, Kitzbühel, Kleinwalsertal, Linz, Salisburgo, Seefeld, Velden, Vienna e Zell am See".

LE ALTRE MISURE - Il nuovo lockdown prevede che le uscite dalla propria residenza saranno consentite solo per motivi di lavoro, acquisto di beni di prima necessità e motivi sanitari.
L’intero settore del commercio verrà chiuso. Dalle 6 alle 19 saranno aperti solo alimentari, benzinai, banche, uffici postali, negozi di telefonia mobile, tabaccherie, aziende di smaltimenti rifiuti e officine. Saranno chiusi ristoranti, gastronomie e bar (che manterranno il servizio da asporto) insieme a parrucchieri, centri di bellezza ed estetisti. Alberghi e B&B non saranno aperti ai turisti ma solo a chi viaggia per lavoro. E continueranno a rimanere chiusi musei, piscine, saune, palestre, cinema, sale da concerto, teatri e parchi. Chiudono tutte le scuole dell’obbligo, che passano all’insegnamento a distanza.
Con una decisione autonoma, anche la Chiesa cattolica ha deciso la sospensione delle funzioni religiose.

 

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