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Scandalo casinò in Giappone, ancora nuove accuse contro Akimoto

03 febbraio 2020 - 14:37

Il politico giapponese Tsukasa Akimoto riceve nuove accuse per tangenti sui casinò.

Scritto da Mc
Scandalo casinò in Giappone, ancora nuove accuse contro Akimoto

Il politico giapponese Tsukasa Akimoto, noto come uno dei sostenitori dei resort di casinò, ancora nel mirino della giustizia. Secondo quanto riportano i media giapponesi, è stato ulteriormente accusato di aver ricevuto tangenti dalla società cinese di gioco 500.com Ltd, sapendo che essa stava cercando un trattamento favorevole per poter realizzare un resort casinò.

Secondo l'ultimo atto d'accusa, il 48enne Akimoto - che ha rassegnato le dimissioni dal Partito Democratico Liberale al governo dopo il suo arresto iniziale il 25 dicembre - è stato inoltre accusato di aver ricevuto presumibilmente 2 milioni di yen (18.414 dollari) da 500.com, un importo trasferito nel settembre 2017 come "tasse di parola" su un conto bancario collegato al politico giapponese.
Akimoto è stato anche sospettato di avere un totale di 1,85 milioni di yen coperti dall'azienda cinese a titolo di spese di viaggio relative a un viaggio in Cina nel 2017, inclusa una visita ad alcuni casinò di Macao nel dicembre dello stesso anno.
Dal suo arresto a dicembre, Akimoto ha negato qualsiasi illecito.
Il politico era responsabile della supervisione della spinta del Giappone per ospitare resort integrati, quando è stato vice ministro senior presso il Gabinetto per circa un anno, fino a ottobre 2018.

Il mese scorso, Akimoto è stato incriminato per presunto ricevimento di 3 milioni di jen in contanti da 500.com a settembre 2017, e sospettato di aver ricevuto circa 760.000 di jen per un viaggio di famiglia a Hokkaido a febbraio 2018.
Akimoto ha affermato in precedenza che il suo segretario in carica si è occupato di tutti i pagamenti relativi ai suoi viaggi. I pubblici ministeri hanno anche incriminato l'ex segretario di Akimoto in relazione al caso.
Il presunto caso di corruzione che coinvolge Akimoto ha suscitato preoccupazioni in Giappone, con i legislatori dell'opposizione del paese che hanno sollevato dubbi su come i pretendenti del settore privato per le licenze dei casinò in Giappone abbiano cercato di influenzare i principali funzionari pubblici. Ma il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha dichiarato al parlamento il mese scorso che la sua amministrazione continuerà a perseguire programmi di IR, come stimolante economico volto a dare impulso al business turistico del Paese.

 

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