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Oklahoma, il governatore dichiara guerra ai casinò tribali

25 gennaio 2020 - 10:36

Guerra legale tra il governatore dell'Oklahoma e le tribù indiane: oggetto del contendere l'offerta di gioco dei casinò tribali.

Scritto da Mc
Oklahoma, il governatore dichiara guerra ai casinò tribali

In risposta a una causa intentata da tre delle più potenti tribù di nativi americani dello stato dell'Oklahoma (Chickasaw, Cherokee e Choctaw), il governatore Kevin Stitt ha presentato una petizione a un giudice federale per ordinare ai casinò da loro posseduti di interrompere la gestione della maggior parte dei loro giochi elettronici e da tavolo (quelli rientranti nella Classe III) e di dichiarare illegale tale operazione.

Gli avvocati di Stitt chiedono inoltre che mentre la questione è oggetto di controversia legale, lo Stato continui a ricevere la sua parte di entrate da tali giochi.
Stitt sostiene che i patti stretti con le tribù sono scaduti il ​​primo gennaio 2020 e che il gioco d'azzardo dopo tale data è diventato illegale. Ora vuole rinegoziare i patti così da dare allo Stato una maggiore fetta di entrate, ridefinire le quote tra le trenta tribù che offrono gioco e prevedere requisiti più stringenti. Non solo: il battagliero governatore ha anche annunciato che intende recedere da un contratto con uno studio legale extra-statale al quale aveva pianificato di conferire l'incarico di rappresentarlo e che assumerà invece due aziende con sede a Oklahoma City per gestire il caso.

LE REAZIONI - Stephen Greetham, consulente senior della Chickasaw Nation, ha dichiarato in una dichiarazione che è lieto che il governatore non abbia cercato di ritardare il procedimento.
"Stiamo rivedendo le petizioni che i suoi avvocati hanno presentato per suo conto e non vediamo l'ora di sapere quali basi legali rivendicherà per giustificare l'incertezza che ha cercato di creare", ha detto Greetham.

In base ai patti esistenti, approvati dagli elettori dell'Oklahoma nel 2004, le tribù pagano le "tasse di esclusività" statali tra il 4 e il 10 percento sulle entrate di gioco in cambio del diritto esclusivo di gestire i casinò. Tali tasse hanno generato quasi 139 milioni di dollari per lo stato nell'anno fiscale 2018, la maggior parte dei quali destinati all'istruzione, su circa 2,3 miliardi di dollari di entrate derivanti da giochi coperti nell'ambito dei patti.

 

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