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Iagr, McKenna (NsW): 'Crisi nei casinò, siamo davvero pronti?'

19 settembre 2018 - 07:37

Allo Iagr di Copenaghen si parla delle situazioni di crisi dei casinò, con la relazione di Adrian McKenna, dell'ufficio di polizia olandese Nsw.

Scritto da Ac
Iagr, McKenna (NsW): 'Crisi nei casinò, siamo davvero pronti?'

Copenaghen - La “Gestione delle emergenze e delle crisi nei casinò" è un tema piuttosto attuale nel nostro paese, dove si sta affrontando il fallimento di una Casa da gioco (Campione) mentre un’altra (Saint-Vincent) rischia di avere analogo destino. Ed è proprio la materia che viene affrontata nella conferenza di Copenaghen: sia pure sotto una chiave diversa, affrontando cioè un altro tipo di crisi, e la "Supervisione delle forze dell'ordine e gla estione delle crisi e delle emergenze". Pensando, cioè, alle situazioni generate da fattori esterni, come nel recente caso di Las Vegas, con il killer che da una stanza di hotel di una casa da gioco, ha compiuto una serie di omicidi. Non il primo caso negli Stati Uniti e neppure nella storia dei casinò. Anzi. Al punto che la materia è diventata di estremo interesse, perché le case da gioco, al giorno d'oggi, devono essere preparate anche a questo. Come spiegato in dettaglio da Adrian McKenna, executive director dell'ufficio di polizia olandese Nsw.

Partendo da un richiamo agli attacchi che si sono verificati in luoghi affollati a livello internazionale, sia terroristici che criminali, inclusi importanti incidenti violenti nelle zone del casinò. Nella maggior parte delle giurisdizioni, le forze dell'ordine e le agenzie di sicurezza hanno il ruolo principale nel proteggere i luoghi affollati e le principali attrazioni turistiche dal rischio di attacco, tuttavia, gli operatori di casinò e l'ente regolatore del gioco d'azzardo devono capire il loro ruolo e responsabilità e assicurarsi che siano preparati e alla prova nel caso di un grave incidente che si possa verificare nella loro giurisdizione. La minaccia alle zone del casinò varierà e potrebbe includere atti criminalmente mirati, come tentata rapina a giocatori che hanno tentato di danneggiare gli altri o se stessi, nonché atti motivati politicamente o religiosamente. Per questo bisogna essere preparati. Nell'analisi di McKenna vengono riportati studi dell'Fbi dai quali emerge che su 63 criminali che hanno preso parte a incidenti distinti si evidenzia che nel 94 percento dei casi si tratta di uomini; nel 77 percento dei casi impiegano una settimana o più tempo per preparare il loro attacco. Nel 25 percento dei casi si tratta di soggetti ai quali è stata diagnosticato un disturbo mentale, con comportamenti violenti manifesti, che hanno avuto momenti stressanti nella vita. E una media di 3,6 percento delle persone coinvolte aveva difficoltà finanziarie, conflitti romantici, abuso di droghe, problemi di impiego.

LA PREVENZIONE - Ma cosa possono fare, davanti a situazioni di questo tipo, i gestori delle case da gioco e i regolatori? Sicuramente è raccomandata la conduzione di un'inchiesta sullo stato dei casinò. I regolatori devono preparare una relazione annuale che esamini: le relazioni, perchè devono esserci solide relazioni con le forze dell'ordine e gli operatori di casinò, e controllare la frequenza delle esercitazioni. Ispezionare i registri delle risorse umane del Casinò per garantire che le interviste di uscita siano condotte con tutto il personale, notando relazioni problematiche. Controllare gli schemi di esclusione (autonomi o di terzi) e la loro applicazione. I giocatori d'azzardo problematici contenuti nei registri del Casinò, che devono assicurare il mantenimento di un registro degli esclusio compresi gli schemi di ricompensa per l'hotel. Devono inoltre preparare un rapporto sui rischi di eventuali suicidi nei locali del casinò e fornirlo alla polizia e al casinò. Serve inoltre diffondere una cultura del gioco responsabile. Su questo fronte le autorità di regolamentazione devono riferire annualmente sulle tendenze emergenti identificate dalle lamentele dei clienti in merito a pratiche irresponsabili da parte degli operatori di casinò.

LA RIPARTENZA - Secondo gli esperti, gestendo luoghi affollati, un incidente si deve considerare un incidente: ma è fondamentale reagire e in modo adeguato. In particolare è necessario costruire collaborazioni con sicurezza, polizia e governo, agenzie (attraverso forum, esercitazioni, consigli locali, autorità locali, ecc.) e abilitare la condivisione delle informazioni tra le parti (valutazione della competenza in materia di sicurezza, relazioni, formazione del personale). I temi più riccorenti nei casi di attacchi: l'affollamento. Ogni attacco viene condotto in un momento che risulta prevedibile, cioè quando la location è più affollata. Bisogna individuare le persone fissate, in quanto i perpetratori di attacchi hanno una visione personale o religiosa estrema contro il bersaglio. L'arma preferita è un'arma da fuoco o un veicolo e spesso comporta il suicidio. L'informazione non può essere contenuta e colpirà istantaneamente il flusso multimediale principale del casinò.
Le case da gioco colpite da questo tipo di situazioni dovranno però intervenire pubblicamente, per esempio instaurando delle hot line per le vittime di traumi legati agli attentati, eseguendo donazioni per esempio ai famigliari delle vittime della strage, gestire la comunicazione sui social network, con persone dedicate e create una narrazione positiva al momento della ripartenza del business, per guardare avanti e ricercare la precedente tranquillità.
McKenna conclude la sua relazione rivolgendosi alla platea: "Il prossimo casinò vittima di attacchi potrebbe essere il vostro. Siete preparati?".
 
 

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