skin

Ritardo trattativa a Campione, Rsu e Rsa: 'Colpa non nostra'

04 febbraio 2018 - 11:27

Rsu e Rsa prendono posizione dopo che l'amministratore unico del Casinò Campione d'Italia ha scritto alle Ooss centrali chiedendo il loro intervento.

Scritto da Anna Maria Rengo
Ritardo trattativa a Campione, Rsu e Rsa: 'Colpa non nostra'

Con due distinte note, la Rappresentanza sindacale unitaria e la Rappresentanza sindacale aziendale (in questo caso assieme con le segreterie di Fisascat Cisl, Ugl Terziario e Snalc Cisal) prendono le distanze dalla lettera che l'amministratore unico del Casinò Campione d'Italia, Marco Ambrosini, ha inviato alle organizzazioni sindacali centrali, sottolineando la difficoltà della situazione e chiedendo il loro intervento.

LA NOTA DELLA RSU - Nel comunicato sindacale diramato, la Rsu ricorda i partecipanti "all’incontro del 23 gennaio scorso, voluto dal'Au per illustrare la situazione in cui versa la Casa da gioco", sottolineando che "al tavolo erano presenti rappresentanti di tutte le sigle sindacali e i rappresentanti diretti di tutti i lavoratori. Nessuno ha abbandonato il tavolo. Le soluzioni che sono state presentate non sono state oggetto di valutazione per diverse ragioni. Innanzitutto si trattava di proposte insostenibili e che incidevano solo sotto il profilo retributivo. Ancora una volta le richieste aziendali erano rivolte a comprimere il costo del lavoro a coloro che in questi anni hanno partecipato in maniera consistente alla salvaguardia del 'Sistema Campione' e della Casa da gioco. Inoltre gli scenari ipotizzati dall’Au non erano suffragati da numeri e prove documentali che ne permettessero un’approfondita analisi. Ci hanno solo mostrato voci di spesa senza entrare nello specifico, ci hanno fatto vedere dei cassetti ma non ci hanno permesso di aprirli per vedere cosa c’era dentro. Ciò non è più accettabile!

Unico fatto incontrovertibile è invece che, a otto mesi dall’insediamento della nuova amministrazione, non ci sia ancora un disegno preciso per il rilancio della Casa da gioco, né tantomeno un chiaro assetto societario. Tutti i progetti di questi mesi non hanno mai visto la luce, come lo sbandierato rilancio del gioco tradizionale e l’attenzione per la clientela Vip, oppure sono miseramente naufragati come il progetto Villa Mimosa e l’ipotesi di prepensionamento avvalendosi della legge Fornero. Respingiamo fermamente qualsiasi affermazione dell’Au che addebita responsabilità alla Rsu e alle Ooss di un mancato confronto per la ricerca di un percorso condiviso. Per i motivi di cui sopra siamo ancora in attesa di una convocazione da parte dell’azienda con tutta la documentazione richiesta il 23 gennaio 2018 e alla luce della delicatezza della situazione (istanza di fallimento) riteniamo necessario e indispensabile la presenza del sindaco Roberto Salmoiraghi, in qualità di socio unico".
 
E QUELLA DELLA RSA - La Rsa, con Fisascat Cisl, Ugl Terziario e Snalc Cisal, scrive invece direttamente ad Ambrosini, dando riscontro alla sua richiesta di intervento sulle Ooss in seno alla Società “Casinò di Campione Spa". "Come da lei ricordato - si legge - il Casinò di Campione sta attraversando un momento estremamente delicato. Il 12 marzo p.v. in Tribunale si discuterà il fallimento della Casa da gioco di Campione e il 28 febbraio scade l’accordo di riduzione oraria che da anni sta garantendo continuità al Casinò, grazie all’importante sacrificio dei lavoratori. Da mesi le scriventi sollecitano l’Au a convocare un tavolo per discutere un nuovo accordo di tenuta e, finalmente, le parti sindacali e aziendali si sono incontrate il 9 e il 23 di gennaio uu.ss.. Da due settimane, un periodo lunghissimo a meno di un mese dalla scadenza  dell’accordo, le Ooss stanno ancora attendendo una nuova convocazione e l’invio di piano industriale, ipotesi di accordo, e dati relativi ai bilanci, fondamentali per poter proseguire consapevolmente la discussione. A causa del poco tempo rimasto a disposizione sono giunti all’Au solleciti di ricevere quanto sopra da parte di Rsa, Rsu e Ooss ma, nonostante ciò, nulla di quanto atteso e necessario è ad oggi pervenuto. E’ giunta alle Ooss, invece, la lettera alla quale replichiamo con la presente, attraverso la quale lei tenta di mistificare profondamente la realtà cercando di imputare alle Ooss tali gravissime mancanze e ritardi da parte dell’amministrazione del Casinò di Campione. Non sono i sindacati a dover convocare un tavolo di trattativa, ma è lei. Non sono i sindacati a dover preparare il materiale necessario alla discussione, ma sono gli uffici che lei coordina. Le Ooss hanno dimostrato massima responsabilità e disponibilità sedendosi unitariamente al tavolo nelle due occasioni in cui sono state convocate. E’ preoccupante ed imbarazzante questo tentativo di scaricare sulle Ooss i gravissimi ritardi nel convocare nuovamente il tavolo e nel produrre i documenti utili. Se questa perdita di tempo con contestuale minaccia di licenziamenti collettivi è finalizzata a costringere i lavoratori ad accettare manovre 'lacrime e sangue', impedendo loro di discuterle e confrontarsi serenamente sulle stesse, si dimostra che non si conoscono nemmeno superficialmente i lavoratori del Casinò di Campione".

Articoli correlati