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Casinò, online live immaginando la fase due

18 aprile 2020 - 07:44

I casinò italiani attendono l'evolversi dell'emergenza Covid-19 e ipotizzano gli scenari in vista del graduale ritorno all'attività.

Scritto da Mauro Natta
Casinò, online live immaginando la fase due

In attesa della riapertura delle case da gioco italiane mi accingo a esprimere il mio pensiero in proposito. Non posso appellarmi all'esperienza perché è la prima volta che accade; ma un piccolo contributo, anche se non esclusivo, può essere di aiuto.

Sono convinto che ciò che in precedenza poteva rappresentare una attività minore o, comunque, collaterale ora diviene molto rilevante.
Nell’attesa, speriamo la più breve possibile, le case da gioco del Paese dovrebbero incrementare il gioco online ma, sempre e comunque, dal vivo.

L'USO DEI DPI - Chiaramente non è facile immaginare l’obbligatorietà delle mascherine, della distanza sociale minima che, forse, alle slot potrebbe essere annullata dal posizionamento delle macchine. La soluzione suggerita e opportunamente rinvigorita mi pare la possibile alternativa che ritengo utile allo scopo.
Che dire delle difficoltà per lavorare al tavolo, il comprendere il giocatore diviene più difficile, idem per il giocatore nei confronti dell’impiegato. Mantenere la distanza prevista diviene quasi impossibile e poi che dire dei possibili assembramenti?
Allora, così operando, si verrebbe a colmare, almeno inizialmente aspettando la riapertura vera, il desiderio di riempire il vuoto dovuto al mancato rapporto diretto tra giocatore e impiegato.

Probabilmente non tutti i giochi potranno essere attivati nella modalità suggerita; certamente molti. E nell’occasione si potrebbe dar corso alla diversificazione dell’offerta introducendo qualche novità sia con il veramente nuovo sia con modifiche del vecchio tendenti a motivare interesse e curiosità.
Là dove è ammesso isolare un tavolo, per intenderci tipo privé, si potrebbe, forse, pensare a un tavolo con un limitato numero di partecipanti al gioco. Forse in un gioco di contropartita piuttosto che in uno di circolo ove si dovrebbe prevedere la possibilità di giocare senza essere titolari di un posto ma solo in attesa di occuparlo.

E perché non organizzare delle particolari gare a premi per i giocatori che partecipano al gioco dal vivo; una iniziativa da coniugare unitamente alla necessità di fidelizzazione.
Le gare già sperimentate alla roulette e ad altri giochi, ivi compreso le slot, hanno dato in passato risultati anche di rilievo in presenze e ricavi.

Sicuramente sarà, penso, più difficile con un gioco di circolo, sicuramente lo è meno con un gioco di contropartita là dove il rapporto giocatore/impiegato si riallaccia, forse con più forza, al rapporto preesistente e, quindi, propedeutico a ricreare e promuovere la qualità partecipativa.

 

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