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Gestione casinò, il giusto mix tra qualità e quantità

20 giugno 2022 - 08:08

Ai fini di una corretta gestione dei casinò è possibile e doveroso raggiungere un positivo equilibrio tra qualità e quantità dell'offerta.

Scritto da Mauro Natta

Qualità o quantità? Forse nei casinò è possibile un mix, proviamo a vedere.
Il significato, o meglio, il concetto di qualità pare essere mutato e lo si potrebbe condensare con l’adeguarsi alle esigenze di un cliente sempre più diverso e che tende a modificare i gusti con una maggiore frequenza.

In altri termini mi pare di poter dire che attraverso la capacità dell’azienda nel soddisfare le esigenze del giocatore/cliente si misura, in ultima analisi, l'idoneità di comprenderne le esigenze e la competenza, grande o meno, di soddisfarle. Quindi, la qualità del servizio, perché è di ciò che si tratta.

Chiaramente al primo impatto potrebbe sembrare difficile e complicato il modus operandi appena accennato, stante il trend attuale del mercato posso ritenere che quella concisamente illustrata sia la via da perseguire.

Come misurare la capacità dell’azienda? Dall'organizzazione del lavoro e della produzione, argomenti già trattati ed ampiamente noti riassumibili in una organizzazione orizzontale, una qualità professionale di tutti gli addetti a cominciare da chi è il responsabile della gestione e, a seguire, da tutti i dipendenti. Tutti uniti e convinti della positività nell’agire in funzione di un buon risultato economico a beneficio di tutti gli aventi causa.
I prodotti offerti possiamo suddividerli in giochi da tavolo tradizionali (francesi) e nuovi (americani), giochi elettronici in loco e online. Ora è giunto il momento di verificare quali di questi sono i più gettonati.

Lo si può fare, anche se come affermo sempre, controllando il rapporto tra presenze e singoli ricavi e l’incidenza del singolo sul totale. Il primo è prettamente teorico il secondo è più idoneo, entrambi sono utili.
Purtroppo, spesso e volentieri, si procede a verificare l’incidenza del costo del lavoro, la resa totale e qualche altra risultanza da note specifiche.

Si potrebbe abbinare la ricerca descritta alla qualità del gioco, ad esempio, al numero delle aggiunte che si sono rese necessarie o ai minimi di giocata o, ancora, alle ore tavolo.
Come ad ogni piè sospinto mi capita di scrivere e ne sono più che convinto anche per esperienza diretta, tramite la multifunzionalità si ottiene ciò che a volte viene indicato come due piccioni con una sola fava: il logico e conseguente contenimento del costo e la reale possibilità di adeguare l’offerta alla domanda. Vorrei aggiungere un terzo risultato che si ottiene quale meraviglioso effetto: la professionalità degli addetti al gioco che rappresenta una delle migliori qualità positive e che, in un regime di divieto di pubblicità, usufruisce del porta a porta e senza alcun esborso in servizi o altro.

Al quesito se la domanda ha iniziato l’iter di cambiare oggi molto più di ieri e velocemente non possiamo che rispondere affermativamente. Se andiamo a verificare il richiesto troviamo che la situazione economica generale e la pandemia che continua, anche se rallentata in quanto agli esiti, vi hanno contributo e vi contribuiscono, probabilmente anche a causa del continuo incremento dell’online.

Una nota positiva da cogliere e da approfondire, ovvero se trattasi di un fatto dipendente dalla posizione geografica o altro, è il trend dello chemin de fer a Venezia. È certo che il punto banco lo ha in parte sostituito, in specie là dove potrebbe preoccupare il particolare rischio di impresa correlato allo chemin senza negare, allo stesso tempo, il risultato accennato. C’è da pensare e credere che la qualità, forse inferiore nel numero ma non nella capacità di spesa, esiste ancora.

In forma meno palese ma altrettanto interessante si può considerare la roulette francese tradizionale che ha colto nella fair roulette una valida alternativa e ha trovato supporto nella velocità di esecuzione e nel minor costo del personale (sulla resa totale ci sarebbe da disquisire a lungo) e nel minimo di giocata meno impegnativo.
Abbandonando il discorso sui giochi da tavolo in generale e rimarcando l’utilità della verifica sulla richiamata incidenza, passo alle slot machines che, e non c’è dubbio, non possono far a meno della qualità intesa. Più che altro, per la diversificazione dell’offerta che, a quanto è dato leggere, impegna costantemente i costruttori alla ricerca di novità e di nuovi ingredienti che le rendano di sicuro richiamo.

Ultimo, non per rilevanza e dopo aver letto dell’introito del mese di maggio da parte dei concessionari italiani ivi comprese le case da gioco di Sanremo e Venezia, non si può negare che un mezzo altre volte suggerito, è l’acquisizione di giochi nuovi da svolgere online e dal vivo, meglio se in esclusiva.
In argomento “resa totale” solo un breve accenno. Il gestore, è noto, beneficia di una percentuale sui proventi e sulle mance che non competono ai dipendenti e che la proprietà gli anticipa per garantire l’equilibrio economico, ecco allora un piccolo ma ritengo significativo esempio.

La roulette francese ha una resa X che è ben diversa da quella Y della roulette americana. È facilmente comprensibile senza scomodare la statistica: 38 numeri all’americana sono diversi dei 37 alla francese, ne deriva un diverso rapporto in ordine ai proventi aleatori.

Poi aggiungo il costo del personale, il minimo di giocata più basso nell’americana, nella fair ed altro accettabile quale capitale impiegato, è in questo modo che mi ritrovo a paragonare la resa effettiva. Desidero concludere con il convincimento che l’organizzazione del lavoro e della produzione abbinate alla qualità intesa, in via principale, nella caratteristica delle risorse umane, nella professionalità e nella competenza a tutti i livelli e, in via secondaria, nel concetto di qualità precedentemente enunciato sia la via da seguire arricchita da quanto la sede, la logistica e il naturale bacino di utenza, ragionevolmente, sono in grado di permettere.

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