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Casinò, verso l'estate tra timori e speranze

14 aprile 2020 - 10:10

Si allungano i tempi per la riapertura dei casinò, e il ritorno alla normalità sarà lungo e difficile.

Scritto da Amr
Casinò, verso l'estate tra timori e speranze

Location di gioco, casinò tra esse, chiuse almeno fino al 3 maggio. Con la prospettiva più che concreta che i tempi per la loro riapertura siano destinati ad allungarsi ancora, anche quando si passerà alla tanto attesa fase 2. Purtroppo, ma inevitabilmente, i casinò non saranno certamente tra le attività che potranno tornare subito in attività, non tanto perché si occupano di gioco, ma soprattutto perché sono considerati luoghi di ritrovo nei quali è più difficile prevenire gli assembramenti. 

I gestori dei casinò hanno stimato tempi, per poter riaprire i battenti, che vanno dall'estate all'autunno, ma ovviamente ogni valutazione è ancora prematura e sarà effettuata dal premier Giuseppe Conte con il supporto della task force di tecnici che ha istituito, oltre che sulla base dei dati sul contagio, purtroppo ancora in crescita in alcune regioni italiane, soprattutto al nord.

Certamente c'è da augurarsi che la tempistica non sia quella appena ascoltata per radio e relativa ai concerti, con i primi "live" che secondo alcuni (si spera troppo pessimisti) esperti sono attesi non prima dell'autunno 2021.

Resta il fatto che i casinò devono prepararsi a una ripresa che sarà lenta e che richiederà alcune rivoluzioni dal punto di vista organizzativo, così da garantire non solo la massima igiene dei locali, ma anche il rispetto del distanziamento sociale che, in attesa di una cura o di un vaccino, è più che mai fondamentale oggi per evitare la diffusione ulteriore del virus, domani per bloccare il temibile contagio di ritorno.

C'è da dire, e questa potrebbe essere una carta a favore da giocare, che nei casinò già ora non si entra liberamente, ma vengono registrati gli ingressi, il che renderebbe abbastanza agevole, per quanto il termine non sia appropriato, organizzarsi in maniera da garantire accessi contingentati. Resterà la necessità di riorganizzare le sale slot e i tavoli da gioco, un lavoro al quale il management dei casinò starà certamente già pensando, ma che dovrà poi adattare alle prescrizioni che verranno date.

Benedette prescrizioni, verrebbe da dire ora, visto che significherebbe che con mille cautele e divieti, ma si potrà riaprire. 

Tutt'altro discorso, ma non meno complicato da affrontare, è recuperare la clientela. Italiani e turisti stranieri sfiancati economicamente e moralmente da una lunga quarantena, alle prese con perduranti restrizioni agli spostamenti, timorosi di andare in luoghi affollati o presunti tali. 

Ci auguriamo, anzi siamo certi, che queste lunghe settimane vengano utilizzate da gestioni e proprietà per studiare il futuro possibile dei casinò. Uno spunto di riflessione, sulle conseguenze economiche, viene dallo studio freschissimo degli analisti di Nomura, che si sono occupati della ripresa dei casinò di Macao, facendo delle previsioni sui tempi (lunghi) di ritorno alla normalità. 

Purtroppo, come affermato anche ieri, giorno di Pasquetta, dall'epidemiologo Gianni Rezza, siamo ancora della fase uno, e dunque siamo ancora lontani dall'ipotizzare con appena qualche margine di incertezza i tempi del graduale ritorno alle consuete attività imprenditoriali.

 

 

 

 

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