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Il mondo si ferma, e i casinò per primi

16 marzo 2020 - 12:05

Emergenza ormai mondiale a causa del Covid-19, i casinò tra i settori più colpiti.

Scritto da Anna Maria Rengo
Il mondo si ferma, e i casinò per primi

Luoghi di aggregazione per eccellenza, luoghi "non necessari" per eccellenza, i casinò sono tra le attività più colpite dall'emergenza coronavirus che ha ormai coinvolto l'intero mondo. Nel corso delle ore si moltiplicano infatti gli stati che chiudono le strutture di gioco, come misura, tra le altre, per contenere e contrastare la diffusione del virus, che in Italia dovrebbe avere il suo picco nella drammatica settimana appena iniziata.

Difficile se non impossibile in passato, e in questo momento non parliamo da giornalisti "specializzati" ma da comunissime persone stordite dal succedersi degli avvenimenti, immaginare un cataclisma del genere a livello mondiale, in cui il confine tra chi soccorre e chi deve essere soccorso si assottiglia pericolosamente sempre di più.

Difficile immaginare uno scenario a breve scadenza (anche se purtroppo c'è da prepararsi a un - si spera temporaneo - peggioramento) e a medio termine, dopo che il "fondo" sarà stato toccato e si comincerà, con mille difficoltà, ferite e strascichi, a risalire.

Certamente, e qui proviamo di nuovo a indossare i più asettici panni da giornalisti specializzati, l'industria dei casinò, come quella turistica, avranno conseguenze gravissime, ovviamente nell'immediato ma anche in un arco temporale più lungo. Prima che la gente tornerà a fidarsi, al momento di andare in un luogo affollato, passerà del tempo. Tuttavia, è anche vero che in queste settimane di isolamento forzato, in cui i contatti fisici a livello sociale sono ridotti ai famigliari, si sente la mancanza di luoghi di aggregazione e di "live" e non solo di "online" come mai prima d'ora.

Sicuramente il Covid-19 cambierà profondamente gli stili di vita delle persone, aprendo scenari sociali ed economici che in questo momento di estrema emergenza non c'è nè tempo nè modo di esaminare a fondo, come è del resto giusto che sia.

In questo momento, l'unica cosa che conta, l'unico appello che possiamo lanciare, agli operatori dei casinò, ai dipendenti, ma anche a tutte le persone che ci stanno leggendo, è duplice: rispettare scrupolosamente le indicazioni che vengono date, semmai peccando per eccesso e non per difetto, e tirare fuori tutta la forza e l'altruismo che albergano in ciascuno di noi, anche se in alcuni momenti ci si può sentire molto stanchi ed egoisti.

Almeno per quanto riguarda l'Italia, vogliamo credere che l'editoriale della prossima settimana, lunedì 23 marzo, potrà partire da "le cose stanno cominciando a migliorare". Per tutti. Per un futuro di speranza, anche ovviamente per i casinò.

 

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