skin

Campione d'Italia, la grande incognita

16 dicembre 2019 - 10:57

Il Governo ha messo ampiamente mano ai tanti problemi di Campione d'Italia, ma resta l'attesa sul Casinò.

Scritto da Anna Maria Rengo
Campione d'Italia, la grande incognita

Tra decreto fiscale, che stanzia 5,5 milioni di euro per pagare i debiti del Comune nei confronti della Svizzera, e Manovra, che prevede norme per il rilancio economico dell'enclave e prende atto dell'imminente ingresso nel territorio doganale dell'Unione europea, non si può certo dire che il nuovo Governo giallorosso non si sia preso a cuore le vicende di Campione d'Italia. Intervenendo con provvedimenti ormai blindati e che danno risposte ad alcune delle emergenze della cittadina lacustre.

Tuttavia, anche se certamente l'arrivo di una dogana preoccupa, e bisogna pagare i tanti debiti accumulati, il problema principe è quello della chiusura del Casinò Campione d'Italia, ormai risalente al 27 luglio dell'anno scorso. Secondo quanto si apprende, ministero dell'Economia e Viminale sono al lavoro per trovare soluzioni, ma è certo che nei documenti di bilancio per il prossimo anno non ci sarà nulla su questo tema, che probabilmente, ma non siamo tecnici, non poteva neanche essere affrontato con questi specifici strumenti legislativi.

Da più parti, anche sindacali, si è sottolineato che è proprio l'assenza di certezze sulla riapertura, o meno, della Casa da gioco, la vera spina, che rende più dolorose le altre. Perchè sì, una dogana creerà, nella migliore delle ipotesi, nuove abitudini e stili di vita, ma certamente, se non si fosse spento il motore economico di campione d'Italia, non sarebbe stato quel problema a caratteri cubitali, così almeno viene oggi percepito.

Non vogliamo essere troppo ottimisti, e non avremmo neanche motivo per esserlo. C'è però da tornare a ribadire, per la seconda volta in queste poce righe di editoriale, che il Governo Conte 2 ha mostrato fattiva attenzione per Campione, testimoniandola sia con i provvedimenti inseriti nel Dl fiscale e in Manovra, ma anche con le visite sul territorio di ben due viceministri, quello dell'Interno Matteo Mauri e quello dell'Economia Antonio Misiani, entrambi del Pd. Si rende dunque ben conto, il nuovo Esecutivo, che senza la riapertura del Casinò il territorio è destinato a morire, o a risorgere in altro modo, ma prima bisogna appunto morire. C'è dunque da sperare, e da presumere, che anche su questo fronte si farà chiarezza, prendendo misure, o annunciando che non potranno essere prese. In ogni caso, mettendo un punto fermo da cui partire.

Articoli correlati