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Uso contante e casinò, il Governo traballa

21 ottobre 2019 - 10:11

Le tensioni politiche sull'uso del denaro contante di estremo interesse per i casinò italiani, che temono l'abbassamento fino a mille euro.

Scritto da Anna Maria Rengo
Uso contante e casinò, il Governo traballa

Il governo giallorosso sembra reggere davvero poco all'urto rappresentato dalla predisposizione di alcuni dei provvedimenti più determinanti per la sorte dell'Italia intera, ossia quelli di bilancio. E se il settore del gioco pubblico sta a guardare senza troppe speranze, anzi con speranze nulle, che dal braccio di ferro attuale possa scaturire qualcosa di “buono”, visto che il decreto fiscale è fortemente severo nelle disposizioni che lo riguardano ma nessuno, nell'Esecutivo, dice qualcosa in proposito, i casinò stanno alla finestra con ben diverso stato d'animo.

Già, perché lo scontro sull'abbassamento della soglia massima per l'utilizzo del denaro contante riguarda anche loro, pure se le motivazioni dello stesso non hanno niente a che vedere con le ricadute che potrebbe per loro avere l'entrata in vigore della nuova disposizione. Ed è certamente curioso che, per una volta, debbano sperare che vinca la linea di Luigi Di Maio, ex vice premier e oggi ministro degli Esteri che di certo non è mai stato tenero nei confronti del gioco tout court.

Altro alleato, ma questo però lo si sapeva già, è il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che quando era premier era stato fautore di un ritocco verso l'alto della soglia per l'uso del denaro contante, e che l'aveva portata a 3mila euro. Troppi, secondo il Pd, che ora vuole, in accordo con Giuseppe Conte, riportarla a mille, passando per una fase transitoria di 2mila per gli anni 2020 e 2021.
A pochi giorni da una consultazione elettorale, le Regionali umbre, che sarà un banco di prova per l'asse tra Pd e Movimento 5 Stelle, le polemiche e le tensioni tra le due principali forze di governo stanno animando il dibattito e rendendo ancora più incerto l'esito del voto nella regione del Centro Italia. E il fatto che una tra le incrinature del nuovo governo riguardi proprio l'uso del contante, la dice lunga sulla delicatezza di una questione che sembra essere oggetto di grande attenzione sia da parte dei cittadini che della politica, che ha deciso, con varie finalità e opposti punti di vista, di farne il proprio cavallo di battaglia.

L'impressione è che il percorso del Dl fiscale in Parlamento sarà lungo e tortuoso. E che di uso del contante si tornerà a parlare e molto. Chissà, volendo essere ottimisti e, per una volta, leggermente di parte, che le ricadute sui casinò e la loro “specialità” non possano essere oggetto di attenta valutazione, così come non era avvenuto in passato e così come non era avvenuto su altri provvedimenti fortemente impattanti, come il decreto Dignità e il suo divieto assoluto di pubblicizzare il gioco con vincita in denaro.

 

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