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Campione, assalto svizzero in attesa dell'Italia

16 settembre 2019 - 10:00

Si torna a parlare della possibile annessione di Campione d'Italia alla Svizzera, ma l'enclave attende risposte dal nuovo Governo.

Scritto da Anna Maria Rengo
Campione, assalto svizzero in attesa dell'Italia

Non è la prima volta e si spera che sarà l'ultima. Non perché, di suo, si tratti di un qualcosa di profondamente sbagliato o riprorevole, ma perché la risposta alla drammatica situazione in cui versa il comune di Campione d'Italia deve darlo il Governo italiano, e non certo quello svizzero. Fatto sta che nel fine settimana ha avuto larga eco mediatica la proposta del consigliere di Stato ticinese Norman Gobbi. Secondo l'esponente della Lega dei Ticinesi, visto che "l'italia non riesce a risolvere la crisi di Campione, l'annessione alla Svizzera sarebbe una soluzione".

Immediate le prese di posizioni, fortemente contrarie, della politica comasca, che sulle pagine del Corriere richiama anche le difficoltà dell'ex Governo gialloverde, a spiegare cme mai da oltre un anno la comunità vive un momento di gravissima difficoltà. Giovanni Currò, deputato del Movimento 5 Stelle, ritiene per esempio: "Abbiamo provato a fare qualcosa, ma la Lega si è smarcata", ottenendo la piccata risposta dell'ex sottosegretario all'Interno Nicola Molteni: "Non sa nemmeno di che cosa parla. Comunque Campione è un pezzo d'Italia e tale deve rimanere".
Opinione condivisibile, come quella della deputata del Pd Chiara Braga, secondo la quale "L'Italia non vende i suoi paesi, ma ne risolve i problemi. In questo momento l'enclave è stata un po' trascurata, a causa di un problema complesso, ma Campione è italiane tale rimane".

Giusto e vero. Ora però, in questa giornata, lunedì 16 settembre, il cui i sottosegretari prestano giuramento e dunque il Governo Conte 2 diventa pienamente operativo, è ampiamente ora che ci si metta al lavoro per risolvere conceratemente i tanti e intrecciati problemi che affliggono Campione. Il primo in ordine di tempo: la nuova pianta organica del Comune, con l'udienza di merito sul ricorso presentato contro di essa che è stato anticipato a inizio ottobre, e con la curiosa mancata pubblicazione dell'ordinanza con cui il Tar del Lazio avrebbe dovuto decidere sulla richiesta di sospensiva degli atti relativi. E poi, secondo ma non certo per ordine di gravità, la chiusura del Casinò. Che cosa si vuole fare della relazione messa a punto dal commisssario straordinario Maurizio Bruschi? Le si darà attuazione oppure, solo perché era (o sarebbe dovuta essere) sul tavolo dell'ex ministro Matteo Salvini, resterà lettera morta? In questi mesi i campionesi hanno in almeno mille occasioni lamnentato la mancanza di aiuto da parte dell'Italia e, apprezzato la solidarità, anche dal punto di vista della fornitura di generi alimentari, da parte degli svizzeri. Chissà dunque se la provocazione di Gobbi non sia stata accolta come uno scenario auspicabile. Ma se la Danimarca non ha neanche voluto sentire parlare dell'offerta di Donald Trump di comprarsi la Groenlandia, ci si augura che nessuno in Italia voglia davvero che la sua enclave cambi nazione. In questo caso, non basta dire "no". Servono atti concreti.

 

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