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Casinò Campione d'Italia, inizia l'era Lamorgese

09 settembre 2019 - 08:09

La comunità di Campione d'Italia auspica che il neo ministro dell'Interno assuma decisioni rapide sul Casinò.

Scritto da Anna Maria Rengo
Casinò Campione d'Italia, inizia l'era Lamorgese

Il 9 settembre la fiducia alla Camera dei Deputati, quello successivo a Palazzo Madama. Per il Governo Conte 2 i necessari e obbligati passaggi parlamentari, ossia la richiesta di fiducia e prima ancora l'esposizione delle linee programmatiche, prima di essere pienamente operativo. E c'è chi ritiene che già in settimana verranno nominati i sottosegretari, ricordando, e sperando in un segno di discontinuità, che l'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini non aveva proceduto al conferimento alla delega alla sorveglianza sulle Case da gioco, che è diretta prerogativa del Viminale.

Già, perché i casinò, a cominciare da quello di Campione d'Italia, hanno più che mai necessità di un ministero che si occupi con grande attenzione delle loro problematiche. Ovviamente, in un contesto generale, visto che parlare della chiusura del Casinò, ormai più che annosa, non avrebbe piena compiutezza se non si calasse in una realtà dove i servizi comunali rischiano il radicale ridimensionamento, alla luce del contenzioso (per il momento in sede di giustizia amministrativa) sulla pianta organica dell'ente.

Campione d'Italia è destinato a rapida morte, se la politica non farà subito qualcosa, ma sul serio, per dare una possibilità di sopravvivenza a una enclave che non ha più fonti di sostentamento. Le soluzioni sono due, anche se sarebbe bene che fossero complementari e non alternative: riaprire il casinò, con le forme che saranno giuridicamente possibili (e probabilmente necessitanti di modifiche alle leggi vigenti) o diversificare la propria attività, superando quella mono-economia durata decenni che i campionesi stanno ora pagando a carissimo prezzo.

Ma ora, soprattutto sul fronte casinò, la parola spetta alla politica, con decisioni che devono esssere prese avendo valutato la fattibilità, anche tecnica, della proposte contenute nella relazione redatta dal commissario straordinario della casa da gioco Maurizio Bruschi.

In uno scenario tuttora nerissimo, un barlume di speranza viene dalla nomina a ministro dell'Interno dell'ex prefetto di Milano Luciana Lamorgese, che ben conosce il settore dei casinò, avendo in più occasioni incontrato i rappresentati di Federgioco quando (all'epoca era ministro Angelino Alfano) era capo di gabinetto del Viminale. Questo fa sperare che, anche se la delega alla sorveglianza alle case da gioco dovesse tardare, la situazione dei casinò possa essere al centro dell'agenda politica, come del resto richiesto a gran voce dalla comunità campionese e dai rappresentanti sindacali.

Sicuramente, non si può assolutamente attendere oltre e c'è da auspicare che anche il Pd, di fresco ritorno al governo del Paese, prenda a cuore la situazione di Campione, come del resto aveva fatto quando sedeva sui banchi dell'opposizione.

 

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