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Campione: cittadini in piazza in attesa del commisssario

24 febbraio 2019 - 08:11

Mentre si moltiplicano le voci sull'imminente nomina del commissario straordinario per il Casinò, i campionesi scendono in piazza.

Scritto da Anna Maria Rengo

Ormai è cosa fatta. Anzi: quasi e non senza schermaglie politiche tra Lega e Movimento 5 Stelle, le due anime del governo gialloverde, che polemizzano sulla tardata nomina del commissario straordinario per il Casinò Campione d'Italia. Ai sensi del decreto fiscale, la stessa sarebbe dovuta avvenire entro il 19 gennaio scorso, con decreto del premier Giuseppe Conte (su indicazione del ministro dell'Interno Matteo Salvini d'intesa con i  colleghi Giovanni Tria - Economia e finanze e Luigi Di Maio - Lavoro e Attività produttive), ma il termine non perentorio è passato ormai da tempo, tra indiscrezioni e falsi allarmi.

Tuttavia, la scrittura della parola "fine" (che peraltro segna la delicatissima fase dell'avvio dei lavori del commissario prescelto) sembra prossima. La nomina viene data addirittura per certa da buona parte della stampa, a partire da quella ticinese per proseguire da quella italiana. Decreto già firmato e commissario, il romano Maurizio Bruschi (con alle spalle una lunga e prestigiosa carriera al Viminale) il cui nome si ventilava da settimane, in arrivo.

In realtà, i tempi sono un pochino più lunghi, si spera solo di pochissimo, di quelli prospettati e auspicati. Il commissario straordinario in pectore non ha infatti, come confermato a Gioconews.it, ricevuto alcuna comunicazione ufficiale sull'avvenuta nomina. Nè potrebbe essere altrimenti, viste le dichiarazioni del sottosegretario all'Interno Nicola Molteni, che ha spiegato che il motivo del ritardo nella nomina (che peraltro, afferma, non dovrà passare per il consiglio dei ministri) è che il ministro Di Maio, una volta giunto sul suo tavolo il decreto da firmare, ha chiesto del tempo per degli approfondimenti. Ma ora le firme ci sono tutte, e manca solo il passaggio formale in Corte dei Conti, prima che la nomina divenga effettiva e che dunque Bruschi diventi ufficialmente il commissario straordinario per Campione.

Questa la ricostruzione della vicenda, condita da polemiche che probabilmente ai campionesi interessano poco. Come appunto quella, a distanza, tra Molteni e il deputato del Movimento 5 Stelle Giovanni Currò, criticato dal sottosegretario all'Interno per aver presentato un'interrogazione sulla tardata nomina del commissario. Ai campionesi conta la sostanza: ossia che il commissario arrivi al più presto. Dalla sua effettiva nomina decorreranno i 45 di giorni di tempo perché possa studiare le soluzioni più idonee per riaprire il Casinò di Campione, o per valutare un programma di risanamento dell'attuale gestore, ipotesi che la legge di Stabilità 2019 non ha escluso, anche tenendo presente che si è in attesa della sentenza della Corte d'appello di Milano sui reclami presentati da Casinò, Comune e Banca popolare di Sondrio contro la sentenza del tribunale di Como che, lo scorso 27 luglio, ha disposto il fallimento per insolvenza della vecchia società di gestione.

Purtroppo, i tempi teorici per questa fondamentale decisione della Corte d'appello non sono brevissimi: entro 90 giorni, quindi entro aprile. Un'era geologica, per chi, come gli ormai ex dipendenti del Casinò, èd al 27 luglio 2018 senza stipendio e dal 1° gennaio 2019 senza lavoro (almeno da quella data ha potuto, se residente in Italia, avere accesso agli ammortizzatori sociali).
In questa situazione di estrema incertezza, i campionesi scendono di nuovo in piazza. Lo faranno lunedì 25 febbraio (e seguiranno due giornate di sciopero), con un presidio sotto la sede del Municipio, al quale hanno preannunciato la loro partecipazione anche numerosi poliitici. Del resto, l'ultima settimana di febbraio si preannuncia cruciale anche sul fronte Comune: per il 26 febbraio è attesa la decisione del Tar del Lazio sul ricorso presentato dai dipendenti comunali (che, è bene ricordare, non ricevono stipendio dalla scorsa primavera, nè il recente trasferimento statale è stato usato per pagarli almeno in parte, ma destinato ad altri creditori dell'Ente) contro la delibera dell'ex sindaco Roberto Salmoiraghi che taglia radicalmente la pianta organica, con conseguenze anche sui servizi comunali.
 
Il futuro di Campione, nella sua interezza, dipende dunque da numerosi fattori, tutti legati tra loro in un nodo davvero intricato da sciogliere, anche perchè non si capisce da dove si debba e possa iniziare. Certamente, i fili non sono stati ingarbugliati da Lega e Movimento 5 Stelle, che hanno ereditato, una volta giunti alla guida del Paese (inteso come Italia, di cui fa parte anche il paese  con la "p" minuscola di Campione d'Italia), una situazione gravissima, per quanto riguarda la piccola exclave che si affaccia sul lago Ceresio, in Ticino. Alla politica, al governo del cambiamento, è dunque richiesto di essere, appunto, "il" cambiamento. Con risposte urgenti e concrete, per questo lembo d'Italia ormai in ginocchio e che ha pagato troppo caro, oltretutto nelle persone sbagliate, il prezzo degli errori commessi nel corso di anni, anzi di decenni.
 

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