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Casinò Campione, il Capodanno amarissimo degli ex dipendenti

31 dicembre 2018 - 09:15

Il nuovo anno porta alla perdita del posto di lavoro per tutti i dipendenti del Casinò Campione d'Italia: scenario drammatico nonostante gli interventi di legge.

Scritto da Anna Maria Rengo

Tutti a casa. Davvero un Capodanno da dimenticare per i dipendenti del Casinò Campione d'Italia, per i quali il licenziamento decorre da lunedì 31 dicembre. Con la speranza, certo, di venire riassunti una volta che la Casa da gioco riaprirà, uno scenario che il decreto fiscale e la legge di bilancio 2019, approvata definitivamente, hanno reso possibile. Ma con mille interrogativi, sul “se”, sul “quando” e sul “come” in ordine sparso, che non possono far assolutamente far dormire sonni tranquilli a chi, del resto, se li vede agitare da incubi da mesi. Incubi diventati una spaventosa realtà il 27 luglio 2018, quando il tribunale di Como ha sentenziato il fallimento per insolvenza della società di gestione della Casa da gioco, uan disposizione cui ha fatto seguito, appena qualche ora dopo, al chiusura della sede. Da allora, tutti a casa, senza stipendio. Ossia: come si replica dal 31 dicembre in poi: con l'unica differenza che, in qualità di “licenziati”, i residenti in Italia (a chi risiede in Svizzera la legislazione sociale elvetica ha riservato un più benevolo trattamento) potranno avere ora accesso agli ammortizzatori sociali. Una magra consolazione, resa più amara dalle tante colpe e dai tanti ritardi che hanno determinato una situazione che, sì, si sarebbe potuta evitare.

In questo frangente, la speranza per un 2019 che sia migliore del 2018 è però concreta. A parte che per l'ovvio considerazione che sarebbe impossibile fosse peggiore, ma anche perchè, in effetti, gli interventi voluti dal governo e diventati legge aprono uno scenario in cui la riapertura è possibile, superato addirittura, grazie alle disposizione contenuta nella Finanziaria 2019, lo scoglio rappresentato dai vincoli imposti dalla legge Madia in materia di società partecipate dagli enti pubblici e loro ricostituzione in caso di fallimento.

Più che augurare un generico “buon 2019”, che lascia il tempo che trova, è più pregnante augurare agli ex dipendenti del Casinò Campione d'Italia, e all'intera comunità, che venga al più presto nominato il commissario straordinario ad hoc, che avrà appunto il compito di studiare le soluzioni per procedere a una rapida apertura. Non si tornerà certamente ai bei tempi d'oro, ma si supereranno quelli di gravissima incertezza e difficoltà che da troppi mesi vengono subiti da coloro che, in qualunque modo la si pensi, hanno meno o addirittura zero colpe della debacle del Casinò: i lavoratori. Che, ripetiamo, da oggi 31 dicembre sono tutti a casa. Non più sospesi (senza stipendio), ma licenziati. E, come affermato dal deputato del Movimento 5 Stelle Giovanni Currò, senza che esista un obbligo alla loro riassunzione.
 

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