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Casinò Campione, il tempo della rinascita

24 dicembre 2018 - 08:37

Sospiro di sollievo a Campione d'Italia: anche la Manovra 2019 interviene con misure per facilitare la riapertura del Casinò.

Scritto da Anna Maria Rengo

La rinascita possibile. Su basi nuove, magari meno faraoniche, ma che consentano all'intera comunità campionese di risollevarsi e di continuare a sperare in un futuro da realizzare in loco. Il disegno di legge di bilancio per il prossimo anno, che si appresta a ottenere l'ok finale da parte della Camera, ha riservato delle sorprese amarissime al settore del gioco, penalizzato da un ulteriore incremento del prelievo per slot e Vlt, ma anche una positiva, e per alcuni addirittura inattesa, al Casinò dell'enclave. Dopo gli interventi contenuti del decreto fiscale, il governo ha infatti deciso di dare una precisa indicazione al commissario straordinario che sarà presto nominato, consentendo dunque la deroga ai rigidi paletti posti dalla legge Madia e che avrebbero impedito la ricostituzione di una nuova società di gestione, dopo il fallimento di quella vecchia, fallimento peraltro su cui pendono ancora i reclami presentati alla Corte d'appello di Milano da Comune, Casinò e Banca popolare di Sondrio.

Ma sarebbe errato fare un paragone tra la situazione del gioco pubblico e quella campionese. Tralasciamo dunque, in questa sede (ma certamente sarà oggetto di approfondimento su Gioconews.it!) i problemi degli operatori di slot e Vlt, per concentrarci su quelli che assalgono un'intera comunità, la cui economia poggia(va) interamente sul Casinò, e che è letterarmente in ginocchio dallo scorso 27 luglio, da quando, cioè, è stato disposto il fallimento della società di gestione della Casa da gioco.

In questo caso, non intervenire avrebbe significato condannare a morte, per inedia, tutto il paese, i cui amministratori non hanno di certo brillato per buona gestione, ma ai quali va riconosciuta, almeno, l'attenuante generica di aver operato in un contesto assolutamente sui generis in Italia. Campione è l'unica enclave italiana, con mille peculiarità, visti gli strettisimi rapporti con la Svizzera e il comune uso sia di franchi che di euro, che ne fanno una realtà assolutamente a parte, con problemi che non possono essere affrontati forti di precedenti analoghi lungo la Penisola o nella isole.

Proprio questa sua assoluta particolarità è stata riconosciuta e in qualche modo “premiata”, mettendo sul piatto della bilancia il fatto che a questa comunità è stato riconosciuto un privilegio che molti comuni hanno scalpitato per avere, anch'essi: un casinò, ossia una fabbrica di soldi per antonomiasia.

C'è da sperare che il nuovo commissario, di cui appunto dovrebbe essere prossima la nomina, sappia gestire al meglio la riapertura, iniziando appunto dallo studio delle soluzioni normative e gestionali più adeguate. E che si ricominci con un altro passo. Forti di una “lezione” che è stata davvero durissima, e che è stata subita, ancora, per l'ennesima volta, principalmente dall'ultimo anello delle responsabilità: dai lavoratori.
 

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