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Campione (non) deve morire

03 settembre 2018 - 09:10

Presente drammatico e futuro incerto per il Casinò Campione d'Italia e la comunità, che attende ancora risposte dalla politica mentre si è avviato l'iter legale.

Scritto da Anna Maria Rengo
Campione (non) deve morire

Quale futuro avranno i casinò nel panorama del gioco con vincita in denaro in Italia? A esaminare il mese appena trascorso, verrebbe da rispondere uno sconsolato ma realistico "nessuno". Il Casinò Campione è fallito e una sorte analoga potrebbe attendere quello di Saint Vincent. A dimostrazione del fallimento, anch'esse, delle politiche di gestione e proprietarie fin qui seguite. Perché è innegabile, e pure il più sprovveduto una domanda deve farsela: ma com'è che gli ospedali non falliscono e le fabbriche di soldi, pardon i casinò, sì?

C'è sicuramente qualcosa di molto grosso che non ha funzionato, se si sta verificando questa contraddizione in termini. Cosa, cose forse è meglio, esattamente, è oggetto di dibattito e di scaricabarile, ma la conseguenza è sotto gli occhi di tutti e non c'è dunque da sorprendersi se la politica nazionale e locale hanno qualche remora a farsi carico della situazione attuale, non certo paragonabile a un terremoto o ad un'inondazione che scuotono le coscienze e ispirano catene di solidarietà.

Lo Stato, in estrema sintesi, ha derivato ai suoi divieti per fare una mano ai territori. Un privilegio utilizzato male, al punto che questi stessi territori, nel caso specifico Campione, ora tornano a bussare alle porte dello Stato. Ciò permesso, è politicamente ed eticamente corretto far morire una comunità? È quello che sta letteralmente accadendo a Campione, dopo la chiusura del Casinò e dove persino l'asilo ha dovuto chiudere i battenti. Il sottosegretario Nicola Molteni ha assicurato che il governo, tramite il sottosegretario Stefano Candiani, si sta occupando della questione. Ma una risposta tardiva (e si è già in ritardissimo) potrebbe essere inutile. Le macchine del Casinò si stanno deteriorando per mancato uso e manutenzione, i clienti si sono giustamente rivolti altrove, i dipendenti, chi può, ha cominciato a guardarsi attorno. Certo fuori Campione, dove di posti di lavoro disponibili non ce ne sono di certo.

Questo è lo stato dell'arte. Il governo prenda una non facile posizione, politica e tecnica. Se Campione deve morire perché se lo merita, lo dica. Se pensa che la giustizia debba fare il suo corso, lo dica. Anche perché il Comune ha tentato anche la via legale per riaprire il Casinò. Un percorso accidentato e lungo, tanto, troppo. Dal 27 luglio Campione non ha più ossigeno.
 

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