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Casinò Campione, il tempo delle lacrime e del sangue

29 gennaio 2018 - 08:40

La gravissima situazione in cui versa il Casinò Campione impone scelte dolorose, se si vuole salvare la società di gestione e l'intero sistema.

Scritto da Anna Maria Rengo
Casinò Campione, il tempo delle lacrime e del sangue

Finora, si è sempre pensato che in un modo o nell'altro se ne sarebbe usciti. Che qualsiasi catastrofe annunciata sarebbe finita a tarallucci e vino. Le ultime vicende che hanno avuto come protagonisti, anche sui teleschermi nazionali, i casinò italiani, suscitano però il fondato dubbio che non è detto che anche stavolta andrà così. Un'istanza di fallimento pende sul capo del Casinò Campione d'Italia, a causa della pesante situazione debitoria che ha conseguenze altrettanto pesanti sui conti della proprietà, il Comune, che sta studiando un piano lacrime e sangue pur di scongiurare uno scenario addirittura peggiore, ossia la messa in mobilità di parte dei dipendenti.

Per essere un piccolo comune, dove si trova una potenziale mega miniera d'oro come un casinò, poteva fare di meglio. Senza con questo fare la colpa a chi gestisce ora Comune e Casinò, in quest'ultimo caso in particolare fresco di nomina e che nulla ha avuto a che fare con le scelte passate e che hanno concorso e creare l'attuale situazione da codice rosso. Parlando con i croupier, con gli ex dipendenti, con la gente comune, la sensazione è generalizzata: estrema preoccupazione e scetticismo sulla possibilità di potersela cavare ancora una volta. Sicuramente, anche nel caso più fortunato, non lo si potrà fare a poco prezzo. E la domanda: "chi pagherà questo prezzo?" non è secondaria. La divisione sulla sua risposta rischia di compromettere il raggiungimento di una soluzione. E c'è addirittura chi spera nell'arrivo di un commissario, che ovviamente, aggiungiamo noi, avrà come obiettivo prioritario il risanamento dei conti. Costi quel che costi. In queste settimane si gioca il futuro del sistema Campione, che rischia di esplodere nonostante persino il governo sia corso in suo aiuto, riconoscendogli un sostanzioso contributo annuale, fino al 2046. Sicuramente, anche qualora non dovesse esplodere, cambierà radicalmente.

 

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