skin

Politiche 2018, i casinò in campagna elettorale?

15 gennaio 2018 - 08:58

Il tema dei casinò potebbe entrare nella campagna elettorale per le politiche 2018, ma il partito pro nuove aperture deve valutare bene pro e contro.

Scritto da Anna Maria Rengo
Politiche 2018, i casinò in campagna elettorale?

Chissà se nella campagna elettorale per le politiche di marzo entrerà il tema dei nuovi casinò in Italia. Tema, peraltro, che spesso è stato tra i cavalli di battaglia di candidati dei più diversi schieramenti (con una prevalenza percentuale di quello di centro-destra), in particolare per le elezioniper il rinnovo dei consigli regionali e comunali. In realtà, la sede adatta per portare avanti questa battaglia politica è il Parlamento, oltre che naturalmente Palazzo Chigi, dai territori può arrivare al più la spinta e l'indirizzo, che devono poi tramutarsi in legge dello Stato.

Rispetto al passato anche recente, lo scenario del gioco "pubblico", ossia la "concorrenza" dei casinò, è strutturalmente cambiato, in quanto oggetto di provvedimenti, nazionali e locali, miranti al suo contenimento e non più alla sua espansione. D'altro canto, i casinò vengono oggi considerati come luoghi più controllati e sicuri, utili a promuovere lo sviluppo turistico del territorio, distanti il giusto da non essere un costoso passatempo quotidiano, ma il regalo che ci si concede occasionalmente. Casinò, quindi, come luoghi concettualmente più idonei a intercettare e convogliare la naturale propensione al gioco dell'uomo, in particolare italiano!

Tuttavia, chi volesse decantare i vantaggi di nuovi casinò dovrebbe fare i conti con una realtà impietosa: incassi in calo in tutti e quattro e bilanci in rosso, anche se in questo caso non si tratta per fortuna di un colore uniforme. Insomma, il modello casinò, così come si presenta oggi, ha anch'esso le sue crepe e, tralasciando le vicende locali, ha dimostrato di non sapersi adeguatamente convertire alle mutate condizioni di mercato, "complice" forse una proprietà per legge pubblica (e al momento anche le società di gestione sono totalmente pubbliche) che non ha brillato sul fronte imprenditorialità.

Ci pensino bene, dunque, gli aspiranti deputati e senatori, prima di sposare una causa più sfaccettata di quanto possa sembrare a una sommaria analisi. Tenendo conto anche di quella che forse avrebbe dovuto essere la premessa e non la conclusione di questo editoriale, ossia che il gioco, per gli elementi di rischio che porta, non può e non deve essere trattato come un pubblico servizio e neanche come un'attività economica come le altre. Se mai contano solo gli incassi e i bilanci in equilibrio, questo vale ancora di più nel caso in cui oggetto dell'attività imprenditoriale è il gioco.

Articoli correlati