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Casinò, ancora un anno difficile: a quando la ripresa?

11 dicembre 2017 - 08:48

Incassi ancora in calo nei casinò italiani: il 2017 si appresta a dimostrare che la crisi non è ancora alle spalle.

Scritto da Anna Maria Rengo
Casinò, ancora un anno difficile: a quando la ripresa?

Dati alla mano, allo stato attuale, quindi nella terzultima settimana dell'anno, solo il Casinò di Sanremo (l'unico che presenta un progressivo in crescita) e, con chance minori, quello di Campione d'Italia, hanno la concreta possibilità di chiudere il 2018 con incassi in crescita o almeno stabili rispetto al 2017. Si giocano dunque a dicembre le ultime carte, tenendo naturalmente conto delle tante variabili che possono influenzare il risultato finale. Sembra dunque che ci saranno esigue possibilità e scarsi motivi per festeggiare un anno che per i casinò è stato ancora una volta difficile. Da troppi anni lo scriviamo! Al punto di doverci chiedere se il percorso è reversibile, e quali condizioni, se esistono, visto che le variabili “positive” intervenute, per esempio il riportare la soglia per l'utilizzo del contante da mille a 3mila euro, non sembra aver sortito un effetto in grado di invertire la tendenza. Anche le normative regionali, che hanno progressivamente limitato il gioco nei locali pubblici, non sembrano aver avuto alcu contraccolpo sul business dei casinò, a conferma che si rivolgono a un target almeno in larga parte diverso, o comunque che le case da gioco hanno difficoltà a intercettare nuove fasce di clienti.

C'è da “sperare” (dal punto di vista dei casinò, of course!) nel taglio delle slot volute dalla manovrina d'aprile? O nel dimezzamento dei punti di gioco, su cui in Conferenza unificata è stata raggiunta un'intesa che, peraltro, sta avendo grossissime difficoltà a trovare attuazione e a tramutarsi in un decreto? A ciascuno le sue valutazioni, anche se le nostre previsioni non sono eccessivamente ottimistiche, stante anche la fluidità, soprattutto per quanto attiene il dimezzamento dei punti di gioco, dei provvedimenti centrali, e lo scarso peso sull'attività dei casinò di quelli regionali.

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