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Casinò, il tempo delle scelte e delle sfide

18 settembre 2017 - 07:43

I casinò alle prese con il riordino normativo, che si colloca in una generale riforma dell'offerta di gioco in Italia.

Scritto da Anna Maria Rengo
Casinò, il tempo delle scelte e delle sfide

Dove devono e possono andare i casinò italiani? La duplice risposta la si troverà, o comincerà a delineare, nei prossimi mesi. Se, o speriamo di poter correggere in quando, si avvierà il confronto tra ministeri ed enti locali interessati, sul loro riordino normativo e sulla possibilità di valutare nuove aperture. Questo prevede l'intesa raggiunta in Conferenza unificata, che deve comunque giungere a completezza operativa con il decreto che il ministero dell'Economia e delle Finanze redigerà entro la fine di ottobre e che riguarderà, però, le modalità attraverso e quali arrivare nell'arco di un triennio al dimezzamento dei punti di gioco. C'è da dire, come del resto già sottolineato, che questa riduzione non colpirà le più dirette concorrenti dei casinò, le sale Vlt. Del resto,  il riordino del gioco pubblico non è stato fatto per aiutare il business dei quattro casinò esistenti  (questo è semmai un effetto collaterale) ma per fare una risposta forte e concreta alla sollecitazioni dell'opinione pubblica sulla necessità di invertire il senso di marcia di quanto stato fatto nell'ultimo decennio, ossia un continuo allargamento dell'offerta. Nonostante le sale Vlt non rientrino nell'operazione dimezzamento, i casinò hanno una nuova chance per darsi nuove regole, superando anche le vecchie logiche che hanno mostrato i loro limiti e hanno fatto i loro danni.

Tuttavia, nonostante gli incassi in calo, i buchi di bilancio, la gestione a volte non all'altezza, i casinò sono stati considerati il miglior modello, per ora, sotto il profilo della tutela del giocatore e della legalità, estendendo i "loro" obblighi anche agli altri operatori, e consentendo dunque una loro maggiore concorrenzialità. Ma ci sono altre zavorre che impediscono loro di spiccare il volo. Il costo del lavoro, frutto di decenni dorati e allegri, i pesanti oneri nei confronti della proprietà, una proprietà pubblica che ha spesso imposto scelte e/o manager. Cosi come, bisogna riconoscerlo, il governo ha fatto piazza pulita delle logiche sin qui seguite nei confronti del gioco pubblico, si saprà e vorrà far altrettanto nei confronti dei casinò? Non nascondiamocelo: stavolta la posta in gioco è minore: per territori interessati, volume di business e finalità. Resta però un'occasione da non perdere, per ripulire il settore da quell'immagine di vecchio carrozzone che arranca verso una malinconica fine.

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