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Casinò Saint Vincent, il compito della politica non è finito

13 febbraio 2017 - 08:53

Grande incertezza anche dopo l’approvazione della legge sul risanamento finanziario della Casino de la Vallèe Spa.

Scritto da Anna Maria Rengo
Casinò Saint Vincent, il compito della politica non è finito

Il Consiglio Valle ha dato prova di decisionismo e democraticità, con l'approvazione, in tempi davvero da guinness dei primati, della legge sul risanamento finanziario della Casino de la Vallée Spa. Nel giro di una settimana, anzi meno!, la legge è stata presentata, oggetto di audizioni in commissione, approvata dalla seconda e quarta, è poi approdata in Consiglio e lì promossa all'unanimità, forse 'deludendo' chi voleva con la stessa mettere all'angolo l'Uv e, in parte, il Pd-Sa. Tuttavia, questa legge che ha avuto così unanime condivisione, non risolve le questioni che sono state poste sia dall'attuale amministratore unico della Casa da gioco, sia dai sindacati, ossia la preoccupazione per l'immediato. Le voci corrono, si rincorrono, si autoalimentano e deformano. Resta il fatto che la Casa da gioco ha un urgente bisogno di liquidità, mentre la Regione ha subordinato la concessione di qualsiasi aiuto finanziario (un tempo lo si chiamava 'ristoro') alla presentazione di un piano di ristrutturazione, che deve avvenire entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge. Sarà un nuovo management (anche se la previsione dell'azzeramento di quello attuale è contenuta più nella relazione illustrativa alla legge e nell'ordine del giorno approvato in Aula, che nel vero e proprio testo di legge) a doverlo redigere e quindi la cosa più urgente, se si vuole rispettare almeno questa scadenza (ricordiamo che il 31 gennaio scorso la giunta avrebbe dovuto presentare in commissione un piano di rilancio della Casa da gioco, e forse sta per pagare con gli interessi il mancato assolvimento dell'impegno che aveva assunto in Consiglio) è procedere al 'repulisti', se davvero lo si ritiene di dover fare, e individuare i successori di coloro che si riterrà opportuno mandare a casa.

In questa situazione di estrema fluidità politica, a voler essere davvero molto diplomatici, non è chiarissimo, al momento, chi 'comandi' in Regione, e chi materialmente debba prendere i contatti con la società di gestione, per gli atti necessari all'addio degli attuali livelli apicali, e con i futuri manager. Sono tuttavia cominciati a circolare dei nomi, con un focus sulla Slovenia, che ha scatenato una girandola di illazioni sul come mai si cerchi proprio in quella terra i nuovi gestori del Casinò. Da parte nostra, non siamo ovviamente a conoscenza dei retroscena anche 'storici' di questo possibile asse italo-sloveno, ma possiamo fare notare che l'oggetto della gestione è simile. Il casinò valdostano è oggi un resort, al suo interno e sotto la stessa gestione c'è anche un hotel, anzi due, con tutte le problematiche che la parte alberghiera pone. Stessa cosa per gli Hit casinos, che si sono sempre coniugati con gli hotel, facendo sì che i loro manager possano aver maturato un'esperienza oggi vendibile nell'unico casinò resort italiano, anche se ovviamente sapere qualcosa o molto di ciò non basta ad affrontare l'enorme mole di difficoltà che oggi rischia di schiacciare la casa da gioco di Saint Vincent. I giorni che seguono saranno decisivi, per le sorti del Consiglio Valle (con l'attesa sentenza sui costi della politica, che riguarda ben nove consiglieri che rischiano di essere condannati) e per la giunta regionale (nascerà una nuova maggioranza?): tutte vicende che avranno effetti a cascata sulla Casa da gioco e sulle scelte che si vorranno e potranno compiere su di essa. L'auspicio è che ci si ricordi anche e soprattutto di quelle centinaia di famiglie che dipendono economicamente dal Casinò e che hanno subito e pagato le conseguenze di gestioni e di indirizzi politici non sempre all'altezza. Fatta la legge, non si trovi l'inganno. Soprattutto alle spalle dei lavoratori.

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