skin

Speciale professione croupier, la seconda vita del Casinò Campione

11 giugno 2022 - 08:35

Dopo Sanremo, lo speciale di Gioconews.it dedicato alla professione del croupier approda al Casinò di Campione d'Italia.

Scritto da Anna Maria Rengo
Speciale professione croupier, la seconda vita del Casinò Campione

Nuova puntata per il viaggio di Gioconews.it attraverso le sale dei quattro casinò italiani, per raccontare l'evoluzione della professione del croupier, pubblicato sull'ultimo numero della rivista Gioco News (consultabile nella sua interezza online a questo link).
Dopo Sanremo, il nostro speciale fa tappa a Campione d'Italia, tornato a "nuova vita" all'inizio del 2022, in seguito ad una chiusura di tre anni per la dichiarazione di fallimento per insolvenza emessa dal tribunale di Como.

Una sentenza poi annullata definitivamente dalla Corte di Cassazione, ma solo da fine gennaio scorso la Casa da gioco è tornata finalmente in attività, con un organico iniziale decisamente ridotto rispetto a quello che si aveva al momento della sua chiusura, il 27 luglio del 2018, ossia oltre 490 dipendenti.

Com'è cambiata la vita del croupier, dopo la riapertura del casinò di Campione? Lo racconta Matteo Guanziroli Lombardo, segretario organizzativo presso la Uilcom-Uil del Lario."Per i croupier di Campione si è trattato più che altro di un ritorno alla vita, il tempo sembrava essersi fermato. La riapertura è stata come il risveglio da un brutto sogno, per certi versi sembra tutto come prima, ma ovviamente un incubo lungo tre anni e mezzo qualche segno lo lascia".

Come hanno vissuto i dipendenti del Casinò Campione , non solo i croupier, questi tre lunghi anni di inattività?
"Ci sono tante situazioni diverse: chi ha cercato di formarsi in altri ambiti, chi ha puntato sull'autoimprenditorialità, chi ha fatto tanti altri lavori per cercare di sbarcare il lunario. In generale, tutti hanno dovuto confrontarsi con due criticità: il fatto di avere una professionalità difficilmente spendibile in altri ambiti e la pandemia, che proprio nel momento in cui molti erano alla ricerca di una nuova occupazione ha colpito pesantemente il mondo del lavoro".
 
Il Casinò Campione deve vedersela con la concorrenza ticinese, cantone dove esistono altre tre case da gioco, a Lugano, Mendrisio e Locarno. Quali sono le carte vincenti dei croupier del Casinò Campione?
"Innanzitutto, non siamo soliti guardare ai vicini casinò svizzeri in termini di concorrenza: il mercato è abbastanza grande per tutti. I giocatori poi sono abituati a spostarsi da una casa da gioco all'altra, a volte anche nel corso della stessa sera. Essere in un territorio che può soddisfare anche questo 'nomadismo del gioco' è sicuramente una risorsa in più. Dal canto suo il casinò di Campione può vantare una storia ormai centenaria, le persone che vi lavorano hanno maturato una profonda conoscenza del gioco in tutti i suoi aspetti e l'accoglienza al cliente fa parte del Dna di decine di professionisti che da generazioni portano avanti con orgoglio e serietà quella che ormai rappresenta una tradizione vera e propria. Non si tratta solo di know how, ma di vivere in simbiosi con la Casa da gioco. Il legame tra Campione e il suo casinò è profondo, un po' come quello tra Ferrari e Maranello".
 
STIPENDI ALLINEATI AI PARAMETRI SVIZZERI - Qual è stato il contributo che gli ex dipendenti del Casinò Campione hanno dato affinché fosse possibile la sua riapertura? Lo chiediamo a Christian Toini, segretario nazionale dello Snalc.
“Gli ex dipendenti hanno aderito alla proposta legata al concordato dove si prevede la riassunzione di 174 persone a condizioni molto diverse dalle precedenti, oltre ad accettare una dilazione dei loro crediti, così da permettere all’azienda di ripartire in maniera sostenibile, anche in considerazione delle esigenze concordatarie”.
 
Dei 490 dipendenti del Casinò, solo 174 hanno trovato lavoro nella riaperta struttura. Che cosa ne è stato degli altri e quanto è difficile per un croupier ricollocarsi?
"Circa un terzo della precedente forza lavoro ha avuto l’opportunità di poter avere un’occupazione dal giorno della riapertura. Delle altre 300 persone, c’è chi, con i sufficienti anni di contribuzione, ha potuto prendere la strada del pensionamento, e chi invece, ha avuto la bravura e la fortuna di poter trovare nuovi impieghi. Per esempio la Svizzera, con il suo ottimo sistema di ricollocamento e le sue politiche attive, ha formato e riqualificato persone che per diversi motivi avrebbero trovato enormi difficoltà a reinserirsi nel mondo del lavoro. Rimangono però degli ex dipendenti che ad oggi non hanno un’occupazione, ci si augura che il Casinò sia in grado di riassumere con tempistiche accettabili parte di loro”.
 
Spesso si pensa che quello del croupier sia un mestiere ricco di fascino e ben retribuito. È davvero così?
“Attualmente a Campione gli stipendi sono allineati ai parametri svizzeri, pertanto 'ben retribuito' è un termine che oggi non è più attuale. Il ruolo del croupier riveste sicuramente un fascino anche per il contesto e l’ambiente in cui si svolge, ma anche qui la professione ha subito grandi mutamenti con il tempo e questo lavoro negli anni si è rivisto in una direzione più attuale e in linea con le richieste della clientela di oggi”.

Articoli correlati