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Comune Campione, no della CdC a bilancio stabilmente riequilibrato

11 marzo 2022 - 14:08

La Corte dei Conti boccia il piano di bilancio stabilmente riequilibrato del Comune di Campione d'Italia.

No della Corte dei Conti al piano di bilancio stabilmente riequilibrato per gli esercizi finanziari 2018/2022 del Comune di Campione d'Italia. La decisione della sezione regionale di controllo della Lombardia della CdC è stata presa dopo l'udienza di ieri 10 marzo, alla quale hanno preso parte la responsabile area Affari generali Lucia Amato e il responsabile area Servizi finanziari Claudio Bergaminelli.

Si attendono ora le motivazioni della decisione poter poter capire quali sono gli scenari possibili, che spaziano dal rifacimento del bilancio a una sorta di commissariamento assistito degli organi comunali.


LE RICHIESTE DELLA CORTE DEI CONTI - Nell'ordinanza del 28 gennaio che faceva seguito a una prima adunanza in camera di consiglio, il giorno precedente, la magistratura contabile ravvisava "la necessità di una fase di interlocuzione istruttoria con l'Ente per verificare la congruenza delle misure riportate nel piano stesso" ed evidenziava, tra i fattori e cause dello squilibrio, quello "strutturale di parte corrente dovuto al venire meno delle entrate della Casa da gioco che ha impedito la redazione per lungo tempo del bilancio stabilmente riequilibrato".

Tra i profili contabili che la Corte dei Conti riteneva necessario approfondire, ci sono richieste sulla quantificazione della massa passiva, sull'equilibrio economico finanziario (anche evidenziando gli introiti previsti dalla Società Casinò Spa), sull'analisi anzianità dei residui attivi e passivi, sul ripiano complessivo del disavanzo, sugli andamenti di cassa, le spese per ammortamento mutui. La CdC si soffermava poi sulla Società Casinò Campione Spa, con particolare riferimento al recupero dei crediti postergati, chiedendo di chiarire se i crediti vantati dal Comune dei confronti della società (20.671.635 euro) siano o meno stati inseriti nel piano. Ancora, chiedeva di acquisire il piano di risanamento della Società.
Tra gli altri profili contabili su cui la CdC chiedeva lumi anche sull'alienazione di immobili, sull'assistenza sanitaria ai campionesi, sull'imposta locale al consumo, sullo scioglimento dell'azienda speciale Azienda turistica.

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