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Campione, tribunale ammette con riserva il Casinò al concordato

20 maggio 2021 - 13:31

Il tribunale di Como ha ammesso con riserva la società di gestione del Casinò Campione al concordato.

Scritto da Anna Maria Rengo
Campione, tribunale ammette con riserva il Casinò al concordato

Una prima buona notizia per l'intera comunità di Campione. Il tribunale di Como ha infatti ammesso con riserva la società di gestione del Casinò Campione d'Italia al concordato in continuità presentato.

Entro il 3 giugno la società dovrà presentare variante al piano già depositato, relativa al classamento dei creditori, così da sciogliere la riserva stessa. Sembra dunque scongiurata l'ipotesi di fallimento dell'attuale società, e diventa invece più concreta quella della riapertura della Casa da gioco, chiusa dal 27 luglio del 2018, ossia nella stessa giornata nella quale il tribunale lariano aveva dichiarato il fallimento per insolvenza, con una sentenza poi annullata dal Riesame di Milano.

LA RISERVA DEL TRIBUNALE - Come si legge nella decisione assunta, i giudici hanno "esaminata la relazione sintetica dei pre commissari giudiziali (...) i quali hanno evidenziato, tra l'altro, aspetti di criticità relativi al classamento dei crediti in astratto non compatibili con l'articolo 160 comma 1 lettera c) e con l'articolo 182 ter lf".

"Ritenute condivisibili le considerazioni dei pre-commissari e preso atto della disponibilità manifestata da parte della società istante ad apportare rettifiche", e valutata, dunque, "l'opportunità di consentire alla società istante di apportare le necessarie integrazioni o rettifiche al piano e alla proposta depositata in conformità degli aspetti rilevati dai commissari al punto 2.4 della relazione a chiarimento delle osservazioni del pubblico ministero in punto indicazioni interessi", i giudici ritengono opportuno sin d'ora evidenziare, "con riferimento alle prospettate iniziative da assumere ai fini di valutare le eventuali responsabilità degli amministratore e dei sindaci nel tempo avvicendatisi, come l'elevato numero di professionisti incaricati dalla società (che viene a determinare una significativa incidenza dei costi pari a 893 euro oltre accessori) suggerisca, allo stato, di non estendere ulteriormente il novero dei soggetti coinvolti potendosi ricomprendere nel bagaglio di professionalità già presenti, con l'eventuale contributo ex articolo 172 lf dei commissari, le valutazioni del caso".

Per questi motivi, il tribunale "concede termine alla società" sino al 3 giugno per "apportare al piano e alla proposta le integrazioni o rettifiche secondo quanto indicato al punto 2.4 della relazione dei pre-commissari e quant'altro specificato in narrativa, riservandosi, all'esito, di provvedere in merito alla domanda di ammissione della società alla procedura di concordato preventivo".

Nessun commento, almeno per ora, dall'amministratore unico del Casinò, Marco Ambrosini, mentre il sindaco Roberto Canesi esprime una "valutazione positiva", in attesa, ovviamente, dello scioglimento della riserva.

 

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