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Zanzi: 'Comune in emergenza, su Casinò serve intervento del Governo'

22 gennaio 2020 - 09:58

Il commissario prefettizio Giorgio Zanzi fa il punto sull'ingresso di Campione nell'ambito doganale Ue e sulla riapertura del Casinò.

Scritto da Anna Maria Rengo
Zanzi: 'Comune in emergenza, su Casinò serve intervento del Governo'

“La questione della riapertura del Casinò, come ben noto, non può prescindere da interventi da parte del Governo. Bisogna muoversi dal punto di vista legislativo e, sotto questo profilo, prendo atto di quanto gli esponenti di Governo comunicano”.

Lo afferma il commissario prefettizio del Comune di Campione d'Italia, Giorgio Zanzi, nel commentare le recenti dichiarazioni del vice ministro dell'Interno Matteo Mauri che, in visita a Como, ha assicurato che il Governo sta occupandosi anche della riapertura della Casa da gioco, chiusa ormai dal 27 luglio dello scorso anno.

Ci saranno nuovi incontri a breve?

“Al momento non sono stati ancora fissati, ma c'è l'intenzione di convocarli”.

Nel corso della sua visita a Como, Mauri non ha escluso la possibilità di affidare a un privato la gestione della Casa da gioco...

“È una delle ipotesi contenute nella relazione del commissario straordinario della Casa da gioco, Maurizio Bruschi”.

A tale proposito, nei mesi scorsi si era parlato del possibile affidamento di un nuovo incarico a Bruschi: ci sono novità sotto questo profilo?

“Non ne ho. Di certo bisogna individuare le strategie e il percorso da seguire per uscire dalla situazione in cui il Casinò si trova e che rende impossibile la sua riapertura”.

Intanto, da 22 giorni Campione d'Italia è entrata a far parte del territorio doganale dell'Unione europea. Si può tracciare un primo bilancio?

“Difficile per ora farlo, siamo tuttora alle prese con una serie di problematiche che erano immaginabili e che si sono puntualmente verificate. Dal punto di vista del Comune, oggi siamo ancora in grave sofferenza: abbiamo dovuto adeguarci a questo nuovo status, modificare una serie di atti e di procedure e questo lavoro deve essere ancora ultimato. Basti pensare, per fare un esempio, al problema dello smaltimento dei rifiuti: per ora abbiamo risolto relativamente a quelli indifferenziati, ma dobbiamo chiudere il cerchio per quelli riciclabili.
Ancora, il Comune era solito rifornirsi, quanto a beni e servizi, per la maggior parte sul mercato svizzero, ma ora il contesto è cambiato e dobbiamo capire se possiamo ancora e se è conveniente rivolgerci ancora a esso, o se dobbiamo e possiamo invece rivolgerci a quello italiano”.

In questo contesto, l'attuale organico comunale è di 17 unità, per un totale di 15 posizioni full time...

“Dal punto di vista dell'operatività siamo obiettivamente in grande difficoltà. Già in condizioni normali la drastica riduzione dell'organico avrebbe creato delle difficoltà nella gestione ordinaria dei servizi, ma a ciò si è aggiunto lo stravolgimento globale derivante dall'ingresso nell'ambito doganale Ue: ora stiamo affrontando le emergenze derivanti da queste vicende che hanno rivoluzionato la vita di Campione”.

Com'è la situazione retributiva dei dipendenti?

“Essi vanno divisi in due gruppi: quelli collocati in disponibilità hanno ricevuto l'indennità loro spettante fino a novembre 2019, quindi manca da corrispondere loro quella di dicembre. Per quelli in servizio l'ultimo stipendio percepito risale ad aprile 2019, e pure nel 2018 hanno preso solo gli stipendi dei primi quattro mesi dell'anno. In sostanza, hanno percepito otto mensilità su ventiquattro. Ora vediamo se con il corrente anno riusciremo a rientrare in un regime di regolarità dei pagamenti. Siamo nella fase della predisposizione del bilancio 2020 e dobbiamo capire quanto incidono variabili come il pagamento del mutuo della Casa da gioco o il rientro dei disavanzi degli anni precedenti”.

Sarebbe necessario un ulteriore intervento da parte dello Stato?

“Ora abbiamo un disavanzo sulla gestione 2018-2019 e che non possiamo coprire, bisogna capire come si può spalmenre e se spalmandolo riusciamo a trovare un equilibrio finanziario in relazione alle entrate previste”.

Se il Casinò non riapre, questo equilibrio si ouò trovare?

“Con molta fatica. Per ora non ho la soluzione. Vediamo. Di certo la voce più gravosa nei bilanci precedenti era quella del personale, di cui ci è stata imposta la riduzione”.

 

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