skin

Comune Campione: 'Crediti verso Casinò per 70 milioni di franchi'

06 settembre 2019 - 09:49

Il Comune di Campione evidenzia la sua richiesta di immissione al passivo del Casinò: 70 mln di franchi, un credito che non potrà essere soddisfatto.

Scritto da Anna Maria Rengo
Comune Campione: 'Crediti verso Casinò per 70 milioni di franchi'

Anche il Comune di Campione d'Italia, nella persona del commissario prefettizio Giorgio Zanzi, resiste al ricorso per motivi aggiunti con la nuova pianta organica dell'ente presentato da numerosi dipendenti e che sarà discusso nel merito, al Tar del Lazio, il prossimo 9 settembre. Nella memoria depositata in vista della camera di consiglio, l'avvocato del Comune, Daniele Lucchetti, chiede, testualmente, di "rigettare integralmente le domande ex adverso dedotte".

Anche l'avvocato del Comune evidenzia alcuni rilievi presentati dal Viminale nella sua memoria. Inoltre, ritiene opportuno rammentare che "per effetto del particolare trattamento economico i dipendenti comunali godevano di uno stipendio medio mensile compreso tra i 6.000,00.= ed i 10.000,00.= Chf., in rapporto alla diversa qualifica rivestita. A parere dello scrivente, l’annullamento della ordinanza del Tar Lazio ad opera dell’accoglimento del ricorso della Amministrazione avanti il Consiglio di Stato, comporta la mancanza dei presupposti per la efficacia del provvedimento ex art. 56 C.p.a. accolto dal Tar Lazio in base alla perdurante efficacia inter partes del provvedimento del Consiglio di Stato. Mancano quindi i presupposti di efficacia ed opponibilità all'amministrazione del provvedimento inaudita altera parte che ha provocato – e sta provocando - ingenti danni economici alla amministrazione comunale aggravandone la situazione di dissesto".

IL RUOLO DEL CASINO' - Nella memoria, Lucchetti evidenzia che "sotto il profilo economico gli introiti della Casa da gioco hanno permesso l’assunzione negli anni di un nutrito numero di dipendenti utilizzati per le necessità di tale attività senza alcuna proporzione con il numero di abitanti, nonostante il Comune in tal senso non goda di alcuna norma in deroga alla legislazione nazionale.
La crisi del settore e la conseguente chiusura della Casa da gioco, attualmente retta da un Commissario Straordinario e comunque inattiva, hanno comportato il commissariamento del Comune e condotto alla dichiarazione dello stato di insolvenza dello stesso. I provvedimenti conseguenti la situazione di crisi del 'sistema Campione' devono tuttavia essere assoggettati alla normativa statale, non potendo che trovare soluzione attraverso la corretta applicazione di tali previsioni che possono ottenere deroga solo attraverso l’intervento legislativo".

LA MASSA PASSIVA DEL COMUNE - Nel ricordare la deliberazione consiliare del 7 giugno 2018, con cui si dichiarava il dissesto finanziario del Comune, Lucchetti evidenzia che "In base alle istanze presentate alla data odierna, la massa passiva accertata al 31.12.2017 è di circa 12.000.000,00 di euro" e che "il bilancio comunale 2018 presenta uno squilibrio di circa 18.000.000 euro, di cui circa 16.000.000 euro imputabili alle retribuzioni del personale non ancora erogate a partire dalla mensilità del mese di marzo".

IL CREDITO NEI CONFRONTI DEL CASINO ' - L'avvocato precisa che il Comune, "socio unico della Società di gestione del locale Casinò, sta presentando direttamente ed attraverso l’Organo di liquidazione straordinaria, istanza di ammissione al passivo per un importo stimabile in oltre 70.000.000,00.= di Chf, comprensivi degli oneri per la realizzazione del nuovo edificio per lo svolgimento del gioco d’azzardo e varie voci correlate. Un tale credito, per stessa ammissione del Commissario della Casa da gioco, non ha alcuna possibilità di essere soddisfatto, stante la perdurante inoperatività della Casa da gioco.

I CONTROLLORI DEL GIOCO - Inoltre, "posto la chiusura della Casa da gioco e la nota situazione di dissesto dell’amministrazione comunale, questa non potrebbe comunque far fronte ai debiti nel frattempo accumulati (e non solo nei confronti degli ex dipendenti). La stessa alienazione dl patrimonio disponibile, attività peraltro già intrapresa, né in termini brevi, non può essere risolutiva della questione.
I provvedimenti richiesti dai ricorrenti andrebbero ad aggravare lo stato passivo mantenendo in ruolo i dipendenti oggetto di esubero – senza che questi siano nel frattempo pagati – e senza permettere il loro assoggettamento ai meccanismi di mobilità previsti dalla normativa statale: in ogni caso non vi sarebbero attività che potrebbero impegnare in quanto i controllori del gioco e gli agenti della Polizia Municipale non avrebbero alcuna mansione".
L'avvocato Lucchetti sottolinea inoltre che i "provvedimenti impugnati appaiono una mera applicazione del disposto di legge sul rapporto abitanti/dipendenti pubblici che nel Comune di Campione d’Italia appare vistosamente ignorato e che ha condotto, insieme ad una serie di ulteriori motivi, al dissesto".
 

Articoli correlati