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Casinò St. Vincent, il controllo si tinge di rosa

22 agosto 2019 - 07:32

La Regione Valle d'Aosta apripista in Italia nell'affidare a una donna il delicato incarico di gestire il controllo sulla Casa da gioco valdostana.

Scritto da Anna Maria Rengo
Casinò St. Vincent, il controllo si tinge di rosa

Oltre le pari opportunità e la questione di genere, ma la giusta valorizzazione di competenze. Non è dunque perché donna che Stefania Magro, 43 anni, è da gennaio 2018 incaricata dalla Regione Valle d'Aosta, di cui è dipendente dall'agosto del 2002, del controllo sulla Casa da gioco di Saint Vincent. Più in dettaglio, del controllo sulla regolarità del gioco nelle sale e della contabilità conseguente, oltre che della gestione dei rapporti tra il socio Regione e la Casino Spa.

Ad affidarle l'incarico, l'allora governatore della Regione Laurent Vierin, sulla base di requisiti non particolarmente tecnici, ma fondati su una solida conoscenza giuridica amministrativa e sull'attitudine al problem solving e alla gestione di processi complessi.

“Una delle particolarità del mio lavoro – racconta Magro – sta nel fatto che oltre a questo incarico mi occupo di gestire un'altra struttura regionale dirigenziale, e mi devo dunque dividere tra i due compiti”.

Quello relativo al Saint Vincent Resort & Casino è particolarmente impegnativo: “Nell'ultimo anno, per effetto della procedura di concordato, ci sono stati contatti costanti e continui con la governance della Casa da gioco, anche al fine di avere le informazioni necessarie e riferire agli amministratori regionali”.

Come mai nel settore dei casinò il ruolo delle donne è sempre stato decisamente marginale?
 
“L'ambito dei casinò, a mio modo di vedere, è sempre stato ricollegato a una tipicità maschile e proprio per questo si vedeva un uomo come più adatto al ruolo anche nel caso dei controlli. Ma sinceramente essere una donna non rappresenta alcun problema. Sono stata inserita subito e semplicemente all'interno della macchina del casinò e sono stata coinvolta nelle attività di controllo anche grazie ai dipendenti regionali che si occupano di Casa da gioco e che sono molto competenti ed esperti”.
 
È stato un anno difficile, in Regione e al Casinò, soprattutto perché c'era da redigere una proposta di concordato che fosse accolta dai creditori.
 
“La votazione favorevole del piano ha sicuramente dato un segnale positivo anche all’interno della Casa da gioco non dimenticando,al contempo, che il lavoro da fare è ancora lungo e difficile”
 
Dei segnali di ottimismo arrivano anche sul fronte degli incassi...
 
“Questo in effetti è un buon momento, come ne abbiamo visti ciclicamente. La chiusura del Casinò di Campione d'Italia non ha cambiato gli equilibri, da lì ci sono arrivati solo pochi giocatori e sporadicamente”.
 
Parlando nello specifico della sua attività, come si svolge praticamente e quali sono le sue incombenze?
 
“Sicuramente una delle prime è stata comunicare immediatamente al Casinò tutte le disposizioni in materia di gioco contenute nel decreto Dignità, per evitare di incorrere in sanzioni. La costante è il lavoro serale personalmente o tramite mezzi telefonici e informatici. Risulta fondamentale l’aggiornamento, nel corso della serata, con i funzionari regionali che si trovano nella sale, così da essere informata di eventuali problematiche emerse con i clienti in sale”.
 
Quali sono quelle tipiche?
 
Contestazioni ai tavoli, ad esempio su delle puntate fatte in ritardo, conteggi dei borderau, controllo telecamere per dirimere problematiche,, controllo di operazioni sospette, anche se all'interno del Casinò c'è un nucleo di persone deputato al controllo di queste ultime. Vista la delicatezza, effettuiamo dei controlli incrociati”.
 
Se a capo del servizio di controllo regionale c'è una donna, la presenza femminile è consolidata anche tra i controllori: “Si tratta di un lavoro straordinariamente interessante. In questo anno e mezzo ho accresciuto il mio bagaglio professionare. Si tratta di un settore dove le donne possono dire la loro e che possono svolgere bene, aiutarte ancte dalle loro peculiarità tipicamente femminili”.
 

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