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Campione d'Italia, il compleanno più triste

27 luglio 2019 - 08:37

Esattamente un anno fa chiudeva il Casinò Campione: la situazione da allora è rimasta immutata.

Scritto da Anna Maria Rengo
Campione d'Italia, il compleanno più triste

Erano state ore concitate e drammatiche: prima la sentenza del Tribunale di Como che disponeva il fallimento per insolvenza della società di gestione, e poi, nel pomeriggio, la chiusura del Casinò Campione d'Italia.

Era il 27 luglio 2018 e la vita dell'intera comunità stava per cambiare. Radicalmente e in peggio. Nonostante la sentenza sia stata annullata per un vizio di forma dalla Corte d'appello di Milano, il Casinò resta chiuso, e non c'è ancora alcuna certezza su cosa vorrà fare il ministero dell'Interno dopo che il commissario straordinario Maurizio Bruschi ha presentato la sua relazione sulle strade che si possono percorrere per poterlo riaprire, e che sono essenzialmente due: risanare la società esistente oppure crearne una ex novo. In entrambi casi, scontrandosi con difficoltà finanziarie e normative di non poco conto e con procedimenti giudiziari ancora in corso, essendo pendenti ben due ricorsi in Cassazione contro la sentenza della Corte d'appello di Milano.

E se quella di oggi, 27 luglio 2019, è una giornata davvero di lutto per il paese, tant'è che il Gruppo residenti e il Comitato civico hanno organizzato un funerale simbolico, ieri, come affermato dai sindacati, è stata quella più triste per i dipendenti del Comune, visto che l'incontro in Prefettura sui 68 esuberi si è concluso con il commissario prefettizio Giorgio Zanzi che ha confermato, respingendo le istanze delle Ooss, di dover proseguire per la propria strada. La pianta organica sarà ridotta a 15 unità e gli altri dipendenti saranno iscritti nelle speciali liste regionali, nella speranza, certo, di una loro ricollocazione entro 24 mesi.

Intanto, anche se sono stati stanziati 5 milioni di euro a favore del Comune, che serviranno anche per pagare gli stipendi (bloccari da marzo 2018) dalla politica romana non è arrivata nessuna apertura a una possibile deroga, vista la specialità di Campione d'Italia, a quanto prevede la normativa sui comuni in stato di dissesto per quanto attiene il rapporto tra residenti e numero di dipendenti comunali. Ed è stato anche respinto un emendamento che chiedeva di posticipare l'entrata in vigore della direttiva comunitaria che prevede l'inclusione di Campione d'Italia nel territorio doganale europeo.

Un compleanno davvero triste e rabbioso per Campione, che si sente abbandonata dalla madre patria. Un compleanno senza motivi concreti per sperare nel futuro. In attesa che il governo gialloverde renda noto che cosa intende, ovviamente "se" intende" fare per ridare dignità a una cittadina ormai sulla soglia della povertà e a un punto dalla sua frantumazione.

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