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Gestione casinò a privati, con quali condizioni e garanzie?

26 giugno 2018 - 09:11

Con l'insediamento del nuovo Consiglio Valle torna sulla scena la questione Casinò e l'eventualità di affidarne la gestione a privati.

Scritto da Mauro Natta
Gestione casinò a privati, con quali condizioni e garanzie?

Mentre in Consiglio Valle è giorno di seduta (oggi 26 giugno), la prima dopo le elezioni di maggio, si può ritenere che tra gli argomenti più pressanti per il neo assessore alle Finanze della nuova giunta vi sarà la Casa da gioco di Saint Vincent.
La proprietà pubblica e la gestione affidata al privato è quanto tutti o quasi chiedevano in campagna elettorale. Molto probabilmente in questo particolare momento pare la soluzione migliore; non si può negare che esistono troppe situazioni “sospese”.

Esistono indubbiamente dati incontrovertibili quali i risultati di gioco (mance escluse) che danno una prima indicazione del trend. Evitando di entrare nei particolari dei giochi praticati si propone un confronto tra il 2016 ed il 2017 suddividendo i ricavi tra quelli derivanti dai giochi lavorati da quelli delle slot.
2016: giochi lavorati 26,5 slot 33,1, totale 59.6; 2017 giochi lavorati 24,0 slot 33,3 totale 57,3 (milioni di euro).
Al primo impatto si può rilevare, salvo approfondimenti derivanti dal controllo dei risultati gioco per gioco distinguendo tra tradizionali (francesi) e nuovi (americani), un calo di qualità oltre che di quantità.

Sicuramente, dall’esame del bilancio d’esercizio con riguardo ai costi e ai ricavi di produzione (quota di competenza della gestione su proventi e mance), sarà agevole estrapolare i dati più rilevanti.
Certamente il conto economico riporterà, tra i costi, quelli per il personale e per l’ospitalità e per i servizi collegati all’attività principale in specie al marketing, gli interessi passivi ed altro.
Anche queste risultanze saranno rapportate, in bilancio, all’esercizio precedente così come, nello stato patrimoniale, i debiti per finanziamenti e per fornitori (sempre che ne residuino). La disamina del bilancio non si chiude con questi pochi accenni a voci che ne fanno parte integrale, avremo le attività con la voce immobili che ne è la componente più rilevante.
Per quanto alla previsione per il trend ritengo si possa osservare che l’interpretazione da parte della Commissione Tributaria Regionale (Lombardia) circa l’art.1933 del cod. civ. (debiti di gioco) potrebbe, se avvalorata, portare un incremento della produzione che deve sottostare alle norme relative all’uso dei contanti.
 
La diminuzione delle slot nei bar e nelle sale giochi forse inciderà sui ricavi della casa da gioco ma non è certo questa disposizione che concorre a vedere in positivo.
La questione più impegnativa - nell’affidamento al privato in concessione della gestione della casa da gioco – sarà quella riguardante la garanzia (che al privato non si potrebbe negare) dell’equilibrio finanziario.
L’unica certezza mi pare quella che, in carenza di una simile garanzia, il privato non può addossarsi il rischio di chiudere l’esercizio in perdita.
Non va dimenticato che anche il complesso alberghiero, non potendo essere gestito dal pubblico, dovrebbe essere dato in gestione, forse con il contratto di comodato.
Ma non intendo inoltrarmi in argomenti che non conosco assolutamente se non per riflesso di quando, lavorando alla contabilità, potevo osservare le fatture del Grand Hotel Billia relative alla ospitalità dei clienti più importanti.
Allora le vacche erano grasse, ora non lo sono più, anzi!
La diminuzione del costo del personale può aver prodotto un utile operativo lordo attivo e spero vivamente si realizzi anche in seguito.
Il rapporto tra introiti e costo del personale diviene insopportabile per qualunque gestione superando una certa percentuale e non si potrebbe pensare di intervenire sempre sul costo citato come si è fatto in passato.
L’incremento dell’offerta e la diversificazione della stessa sono da mettere in conto per aumentare la produttività dell’azienda.
Mi pare possa concludersi questo breve intervento con l’auspicio che l’affidamento al privato sia propedeutico alla creazione di procedure di controllo tali da poter essere inserite in contratto e tali da assicurare il più severo controllo sulla regolarità del gioco e degli incassi come recita o recitava il disciplinare regolante i rapporti tra Regione e gestione del Resort & Casino.
 

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