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Romeo (Federgioco): 'Ccnl casinò, tempi maturi per ripartire'

06 aprile 2018 - 10:19

Il nuovo presidente di Federgioco, Olmo Romeo, evidenzia i punti principali del suo programma: tra essi il contratto collettivo e il progetto criptovalute.

Scritto da Anna Maria Rengo
Romeo (Federgioco): 'Ccnl casinò, tempi maturi per ripartire'

“Ringrazio l'avvocato Giulio Di Matteo per l'ottimo lavoro svolto e per lasciare Federgioco in una situazione di credibilità nei confronti delle istituzioni, e faccio i miei auguri di buon lavoro al vicepresidente Maurizio Salvalaio (presidente della Casinò di venezia Gioco Spa Ndr), che nel corso del tempo ho avuto possibilità di apprezzare per la lucidità delle scelte e le capacità professionali. Ora aspettiamo la costituzione del nuovo governo: non possiamo perdere tempo specie per quanto riguarda il riordino dell'offerta di gioco e una volta che saranno nominati i ministri e si conoscerà anche il nome del sottosegretario che avrà la delega in materia, chiederemo immediatamente un appuntamento per presentare le istanze del settore dei casinò e riprendere il lavoro sinora svolto”.

Lo afferma il nuovo presidente di Federgioco, il sanremese Olmo Romeo, che guardando all'attuale scenario politico, tuttora in divenire, aggiunge: “Non abbiamo mai nascosto che il documento portato al governo Gentiloni in Conferenza unificata fosse un buon inizio, anche se non conclusi: da esso bisogna ripartire. Federgioco offrirà la massima collaborazione, sia al Viminale che al ministero dell'Economia, in questa fase di riordino del settore dei giochi, e siamo soddisfatti per come il modello Casinò si stia imponendo come il preferibile sotto il profilo del rispetto della legalità e della gestione del gioco d'azzardo patologico”.

Scendendo nel dettaglio del programma del suo mandato annuale (la presidenza di Federgioco viene attribuita a rotazione, con cadenza appunto annuale), Romeo assicura: “Mi impegno a recarmi periodicamente nei casiinò, per fornire il supporto di Federgioco alle situazioni nelle quali gli associati riterranno opportuno il nostro intervento”.
E ci sono importanti progetti da riprendere, o da avviare ex novo: “Innanzitutto – illustra Romeo – intendo riavviare il dialogo sul contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti dei casinò italiani. I tempi sono maturi per affrontare questo tema con senso di responsabilità, sia da parte datoriale che sindacale. La mia idea è di redigere un documento di linee guida che definisca il perimetro di azione del Ccnl, pur mantenendo l'dentità e le peculiarità dei singoli casinò, e che rappresenti lo stato dell'arte del settore, anche con riferimento ai settori contigui. Una volta che questo documento sarà pronto, convocherò tutte le sigle sindacali: saranno loro a decidere se vorranno partecipare e a dirci chi saranno i loro referenti”.
Altro progetto, stavolta nuovo di zecca, riguarda le criptovalute: “Valuteremo, attraverso la creazione di un tavolo di studio costituito anche da esperti universitari e tecnici del settore, la possibilità di accettare pagamenti anche con questi sistemi, che penso possano attrarre una nuova, più giovane, tipologia di clientela”.
 
LE ALTRE LINEE PROGRAMATICHE – Tra i temi che saranno al centro dell'attenzione, nel corso del mandato di Romeo, figura inoltre l'antiriciclaggio, con l'splorazione delle possibilità di armonizzazione delle policy aziendali: il gioco d'azzardo patologico, tema sotto la lente anche l'European Casino Association; l'attivazione della commissione Relazioni industriali, con ovvio focus sul Ccnl.
 
I DATI SULL'ANDAMENTO DEI CASINO' - La presentazione del programma di Romeo è anche occasione per ricordare i dati riguardanti il settore dei casinò in Italia, mercato in flessione da diversi anni. Negli ultimi dieci anni, si è passati da incassi per 515 milioni di euro ai 285 dello scorso anno (dei quali 183 provenienti dalle slot machine e 102 dai tavoli da gioco). Il calo rispetto al 2016 è stato del 2,7 percento. In discesa anche gli ingressi che nel 2010 sfioravano i 3,1 milioni di euro, mentre lo scorso anno sono stati inferiori ai 2,1 milioni, con un decremento, rispetto al 2016, del 4,9 percento.
 
 

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