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Accesso ad atti Casinò St. Vincent, CdS: 'Diritto del consigliere Ferrero'

26 ottobre 2016 - 15:48

Con una sentenza, il Consiglio di Stato stabilisce il diritto del consigliere regionale Stefano Ferrero di avere accesso agli atti del Saint Vincent Resort & Casino che aveva richiesto.

Scritto da Anna Maria Rengo
Accesso ad atti Casinò St. Vincent, CdS: 'Diritto del consigliere Ferrero'

Capovolgendo la decisione del Tar di Aosta che aveva respinto la sua richiesta, il Consiglio di Stato, con sentenza, ha accolto il ricorso del consigliere regionale valdostano del Movimento 5 Stelle Stefano Ferrero contro la Regione Valle d'Aosta e la Casino de la Vallèe Spa, ordinando a quest'ultima “di provvedere all'ostensione di tutti gli atti richiesti dall'odierno appellante”.
Stefano Ferrero si era rivolto al Tar di Aosta dopo che la Casa da gioco aveva risposto negativamente alla sua richiesta di visionare le fatture di alcune derrate alimentari per il Grand Hotel Billia.

LE MOTIVAZIONI DEL CDS – Secondo il Consiglio di Stato “è fondato il motivo con cui l’appellante censura l’impugnata sentenza per aver ritenuto che la Casino de la Vallee, data la sua natura imprenditoriale, resti esclusa dal perimetro dei soggetti nei cui confronti è esercitabile il diritto d’accesso garantito, ai consiglieri regionali, dall’art. 116 del regolamento interno del Consiglio regionale”.
Da tale articolo, osservano i giudici, “emerge chiaramente” la “natura imprenditoriale della Casino de la Vallee – società partecipata dalla Regione al 99,91 % – non esclude affatto l’accessibilità dei consiglieri regionali agli atti dalla medesima detenuti”.
Inoltre, “le scelte della Casino de la Vallee s.p.a., seppur assunte in una logica imprenditoriale, non sono indifferenti per l’amministrazione regionale e per il suo organo consiliare, trattandosi, come più sopra precisato, di società partecipata dalla Regione al 99,91 percento. Ciò posto, a nulla rileva che le fatture oggetto della richiesta di accesso si riferiscano ad una fornitura fatta per la struttura alberghiera e non direttamente per la casa da gioco, essendo evidente che anche le operazioni concernenti la prima influiscono sulla complessiva gestione della società”.
Secondo il Consiglio di Stato “non può negarsi all’appellante un interesse qualificato, connesso al espletamento del proprio mandato consiliare, a prendere visione di tutti gli atti concernenti l’attività della Casino de la Vallee, non escluse le fatture cui si riferisce la richiesta di accesso, in quanto idonee a consentire la verifica delle somme pagate per la fornitura di che trattasi”.
IL COMMENTO DI COGNETTA - Molto soddisfatto della sentenza l'altro consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Roberto Cognetta, che assieme con Ferrero ha seguito la vicenda: "Ne siamo molto contenti perché essa fa chiarezza su un punto, ossia che le società, anche se fanno una gestione privatistica, sono 
soggette a controllo del consiglio regionale. Di conseguenza devono rendere conto ai cittadini, come tutte le società. Finalmente si stabilisce la validità giuridica dell'articolo che regolamenta l'accesso agli atti da parte dei consiglieri regionali".

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