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Fallimento Casinò Campione, udienza il 18 dicembre

10 dicembre 2020 - 16:45

Fissata per il 18 dicembre l'udienza per discutere la nuova istanza di fallimento della società di gestione del Casinò Campione d'Italia.

Scritto da Anna Maria Rengo

Il tribunale di Como ha fissato per il 18 dicembre l'udienza per discutere la nuova istanza di fallimento presentata dalla Procura lariana nei confronti della società di gestione del Casinò Campione d'Italia.

La riassunzione della causa arriva in tempi brevissimi, dopo che la Corte di Cassazione, con un'ordinanza resa nota il 3 dicembre, aveva confermato la sentenza della Corte d'appello di Milano che annullava per un vizio procedurale la sentenza del tribunale di Como che aveva dichiarato il fallimento per insolvenza della società di gestione della Casa da gioco. 

E questi tempi brevissimi, a una prima analisi, non sono necessariamente una buona notizia, per chi, come il Comune di Campione d'Italia e la nuova amministrazione guidata dal sindaco Roberto Canesi, si prefigge di risanare l'attuale società. Entro quella data infatti, dunque entro otto giorni, dovrebbe essere presentato un piano concordatario che possa "fermare" l'iter fallimentare, ma certamente i tempi sono strettissimi. Tanto più che, purtroppo, non è stata calendarizzata per questa settimana l'attesa videoconferenza istituzionale con la quale si sarebbe dovuto fare il punto sulla strada da seguire in vista del risanamento della società. La videoconferenza si terrà la prossima settimana, ma certamente il 18 dicembre si avvicina, data in cui sarà discussa l'istanza di un fallimento al quale sono gli stessi creditori, Banca popolare di Sondrio in primis ma ovviamente anche il Comune, che è anche proprietario del Casinò, a opporsi.

Come di prassi, alla società debitrice è concesso "termine sino al 17.12.2929 per il deposito di memorie scritte".

L'ISTANZA DELLA PROCURA - Nell'istanza al tribunale di riassunzione del provvedimento, la Procura di Como sottolinea come l'attuale stato passivo risulta pari a complessivi 175.884.040 euro, composto dal valore dei crediti insinuati alla data del 28/01/2019 (pari a 81.995.069 euro) oltre al valore delle insinuazioni tardive", pari a 93.888.970 euro.
Inoltre, il valore attuale dello stato passivo risulta incrementato di 42.430.040 euro rispetto a quanto indicato nel piano di ristrutturazione del luglio 2018.

Tra i creditori, si segnala, compare la Banca popolare di Sondrio, che vanta crediti chirografati pari ad almeno 36 milioni di euro.

Nell'istanza, la Procura ritiene urgente che "il tribunale si pronunci al più presto per evitare l'aggravarsi della già rilevante situazione debitoria" e chiede dunque "l'abbreviazione dei termini a comparire del soggetto fallendo".
La Procura rinnova inoltre "la richiesta di sequestro e/o l'emissione dei provvedimenti cautelari ritenuti congrui e necessari per la tutela del patrimonio liquido riconducibile alla fallita (denaro, beni mobili e/o mobili registrati) e la conseguente nomina di un amministratore giudiziario dello stesso, già formulata il 3 dicembre 2020".

 

 

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