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Ddl crediti postergati Casinò, iter al via tra polemiche e sorprese

22 giugno 2019 - 09:27

Si avvia l'iter per l'approvazione del disegno di legge sul Casinò di St. Vincent, ma non mancano le polemiche e i colpi di scena.

Scritto da Anna Maria Rengo
Ddl crediti postergati Casinò, iter al via tra polemiche e sorprese

Vista l'urgenza, si avvia in tempi rapidissimi l'esame del disegno di legge della giunta regionale valdostana che in pratica converte il credito postergato di oltre 48 milioni di euro della Casino de la Vallée Spa in un apporto patrimoniale per l'emissione di uno strumento finanziario partecipativo. La seconda commissione del Consiglio Valle è infatti convocata già per la prima mattina del 24 giugno, al fine di esaminare il Ddl, che dovrà essere approvato in tempi rapidi anche in considerazione del fatto che il 9 luglio i creditori della Casa da gioco dovranno esprimersi sul piano di concordato presentato e ammesso dal tribunale di Aosta.

LE CRITICHE DI COGNETTA - Intanto però non mancano le voci critiche: Roberto Cognetta, consigliere regionale di Mouv', sulla sua pagina Facebook definisce i 48 milioni di euro al Casinò "un regalo" e chiede ai "veteroautonomisti di una non-maggioranza a 17, ma non vi stancate mai di governare e di buttare via i soldi dei valdostani nel casinò? No, non vi stancate perché non sono soldi vostri. Vi preoccupa solo il vostro patrimonio accumulato in anni di lavoro al servizio dei valdostani".

L'ISTANZA DI LEFEBVRE - Intanto però, a complicare lo scenario, Manfredi Lefebvre D'Ovidio, come si legge su La Stampa, attraverso i suoi avvocati e come Elle Claims, l'ultima della sue società ad avere ereditato i crediti della Sitav (l'ex azienda che gestiva i tavoli verdi della Casa da gioco negli anni '90, prima dunque della Gestione straordinaria), ha presentato un'istanza al giudice delegato per essere ammesso al voto previsto per il 9 luglio. La sua società, che fino a questo momento sembrava avese un contenzioso solo con la Gestione straordinaria e non con quella attuale, vuole dalla Casa da gioco di Saint Vincent oltre 43 milioni di euro per il vecchio passaggio di gestione e rivendica il suo diritto a essere consioderata tra i creditori nell'ambito della procedura.

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