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Casinò, l'importanza e la spettanza dei controlli sulle entrate

03 dicembre 2021 - 09:59

Fondamentale è nei casinò il controllo delle entrate, ecco una disamina sui soggetti che devono effettuarlo.

Scritto da Mauro Natta
Casinò, l'importanza e la spettanza dei controlli sulle entrate

Un mio carissimo amico ed ex collega mi ha domandato il motivo per il quale rammento, a ogni piè sospinto, la natura giuridica delle entrate che derivano alle proprietà dai casinò.

Sono fermamente convinto che il dettato dell’art.1 del Dl 319/86 convertito in L. 388/86 significhi che il proprietario ente pubblico, comune o regione, ha l’obbligo di controllare le entrate in parola.

Ma alla successiva domanda: che tipo di controllo e come, ho dovuto rispondere in modo leggermente più articolato. Certamente è il frutto di quanto penso e non pretendo che sia la verità; sicuramente non sono come chi la verità ce l’ha in tasca.

Una prima risposta riguarda la tipologia del controllo di cui trattasi: sulla regolarità del gioco e degli incassi. Credo che su questo si è in tanti d’accordo con me.
La seconda consiste nelle modalità con le quali effettuare il controllo; cioè in due tempi: uno concomitante e l’altro susseguente.

Il primo tramite l’istituzione di un gruppo di controllori che sorvegliano l’andamento della partita ai tavoli, l’altro, per mezzo di una raccolta dati che deve essere fatta alla presenza dei citati controllori nel modo che segue, in ogni caso, sempre portata a simultanea conoscenza della proprietà o di chi ne ha la rappresenta.

Intendo chiarire, da subito, due cose: che la conferma della motivazione l’ho riscontrata leggendo una convenzione tra il Comune di Venezia e la gestione del casinò nella quale si faceva riferimento alla legge citata in precedenza e a tutte le entrate derivanti dalla casa da gioco; nell’occasione di parlava di proventi netti e di mance, intendendosi la parte non di competenza dei dipendenti.

Completo dichiarando che quanto di seguito è una possibilità di instaurare una metodologia atta, sempre per mio conto e non credo la sola, a non riunire nello stesso soggetto controllore e controllato.

Passando al controllo susseguente che integra in modo rilevantissimo il concomitante, tengo a precisare che i dati da raccogliere sono molti e tutti indirizzati alla verifica della regolarità del gioco.
Quindi le strade da seguire sono due, entrambi volte a raggiungere la certezza che il risultato è quanto per me si impone stante la particolare natura giuridica.

Con due strade, come già accennato, che si possono seguire. Infatti, per sfuggire ogni dubbio, gli elementi raccolti devono essere inseriti in un sistema computerizzato che permette, appunto a posteriori (il periodo verrà deciso contrattualmente nella convenzione o di volta in volta) di raffrontarli con lo scopo di avere contezza della regolarità del gioco. I risultati potrebbero necessitare di ulteriori approfondimenti ed ecco a supporto e conforto dati cartacei che il sistema prevede vengano raccolti.

In buona sostanza e senza annoverare tutto quanto è necessario e che, in ogni caso, una gestione già prevede in linea di massima, si tratta di poter mostrare che il risultato è ampiamente dimostrato. Alla fine della fiera è quello che conta e che, certificando la corretta gestione ed il relativo controllo, dà alle parti in causa - e tra quelle i dipendenti – la certezza che tutti hanno, come di suol dire, remato nella stesa direzione.

Per essere propositivo il più possibile suggerisco di avere due sistemi dei quali uno tenuto dal proprietario e l’altro con una parte aggiuntiva che potrebbe anche non interessare al comune o alla regione. Reputo sia indispensabile per il gestore in quanto contiene, o dovrebbe contenere, tutte le informazioni utili alla organizzazione del lavoro e della produzione e, ancor più, all’ufficio marketing per quello che gli compete per specifica materia.

Ad esempio lo studio di una iniziativa promozionale, da considerarsi sempre un investimento, non può mancare di un accurato preventivo sia commerciale, sia per il periodo in cui svolgersi e sia per il risvolto puramente economico ma doverosamente da proporre: il ritorno.

 

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