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Regolarità gioco e gestione, un legame a filo doppio

02 settembre 2021 - 08:49

La base della buona gestione dei casinò italiani (e non solo) risiede nel controllo sulla regolarità del gioco.

Scritto da Mauro Natta
Regolarità gioco e gestione, un legame a filo doppio

Questa è l’ultima volta che intervengo sull’argomento, esiste ancora qualche resistenza ad accettare l’idea che un buon programma per il controllo sulla regolarità del gioco sia la base per ogni iniziativa gestionale.

Cosa deve rivelare una sistematica raccolta di dati inerenti direttamente ed indirettamente il gioco? Come si può impostare nel modo più semplice ma redditizio il lavoro che ne consegue? Quali sono i dati da raccogliere e immettere nel sistema?
Ecco, di seguito, le risposte agli interrogativi precedenti.

Da un sistema completo che può essere una base di partenza in tema di politica produttiva, organizzazione del lavoro, rilevamento della tendenza del mercato domestico se ne ricava, ed è questo la scopo principale anche se gli effetti collaterali sono rilevanti, l’utilità per la quale una gestione non può e non deve rinunciare.

Una premessa è d’obbligo, il modus operandi con una impostazione quale quella che vado a descrivere potrebbe costituire un compito per lo stesso concedente onde fruire della situazione reale, anche se non completa ma sufficientemente adatta, avendola sempre a disposizione; il controllo relativo alle entrate tributarie è di spettanza dell’ente pubblico. Si provi ad immaginare il concedente che, controllando come è proprio dovere la regolarità del gioco e dei ricavi, in effetti pone una grande attenzione sulla politica produttiva adottata dalla gestione ponendosi, al tempo stesso, nella condizione di chiedere ogni chiarimento in materia ritenuto necessario. Sicuramente la politica produttiva si coniuga, forzatamente, con l‘organizzazione de lavoro campo in cui ben difficilmente si hanno notizie di interventi da parte dell’ente pubblico; è questo un campo possibile sempre restando nel tema dell’interesse generale.

Quali sono i dati meritevoli di essere raccolti e opportunamente assemblati? Le presenze suddivise per tipologia di giornate, i ricavi dei tavoli di contropartita e di circolo comprensivi di tutti gli elementi che concorrono a formarli, i proventi aleatori suddivisi tavolo per tavolo, le ore effettive di lavoro, i minimi ed eventuali cambiamenti e se ci sono stati fatti rilevanti durante la partita.

Soffermandomi sui giochi di contropartita, come ogni addetto ai lavori conosce, abbiamo i contanti cambiati direttamente al tavolo, le aggiunte eventuali e, logicamente, la dotazione iniziale, la rimanenza finale ed il risultato.

Passando ai giochi di circolo troviamo la cagnotte e il movimento di contanti ricavabile dalla documentazione dello changeur.
Per ogni tavolo avremo i proventi aleatori con la relativa formazione in gettoni.
Ogni mese possiamo tranquillamente usufruire dei totali di tutti i dati raccolti, giorno per giorno; è dunque giunto il momento di vedere come utilizzarli al meglio stante lo scopo complessivo che intendiamo raggiungere.
Dal totale di tutti i ricavi, mance escluse, dobbiamo scindere ciò che deriva dai giochi da tavolo e quello che proviene da quelli elettronici e/o online; ecco il primo risultato che ci indica abbastanza le preferenze della clientela. Tra i giochi da tavolo dobbiamo verificare in quale percentuale il singolo influisce sul totale. Non si deve sottovalutare il risultato, anche se come spesso affermo trattasi di un dato statistico, il raffronto tra presenze e introiti di ogni singolo gioco (elettronici e online compresi).

Potendoci servire dei risultati potremo confrontarli con quelli dei proventi aleatori, in questa operazione mi permetto di suggerire il calcolo della speranza matematica, ad esempio, differenza tra roulette francese e americana.
I risultati di cui sopra possiamo confrontarli con i contanti cambiati direttamente ai tavoli di contropartita, con le ore tavolo si ottengono le “rese” che sono utili anche considerando la vicinanza tra una tipologia di gioco ed un’altra.

Allorché saranno a disposizione dati di periodi più lunghi si ricaveranno agevolmente le tendenze del mercato domestico; nulla si può aggiungere al fatto che i dati ricavati, che sicuramente si possono ampliare senza alcuna difficoltà, saranno utilissimi ad un ufficio marketing, al management che deve programmare investimenti dei quali, come da sempre sostengo la tranquillità del ritorno non può che dirsi molto probabile.

 

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