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Operatori economici Campione: 'Non solo Casinò per rilancio enclave'

04 gennaio 2021 - 09:03

Il presidente dell'Associazione operatori economici di Campione d'Italia, Massimino D'Amico, evidenzia gli scenari e le criticità dell'enclave.

Scritto da Redazione

“L’approvazione della Legge di Bilancio n. 178/2020 ha portato alcune integrazioni migliorative alle disposizioni previgenti a favore del Comune di Campione d’Italia (art. 1, comma 847).
Fatto certamente positivo, peccato che il corpus normativo che il Parlamento aveva messo a punto negli ultimi due anni, e che avrebbe consentito a Campione d’Italia di competere con la vicina realtà fiscale svizzera, venga sostanzialmente svuotato e reso inoperante dalla normativa europea sugli aiuti di stato”. Lo afferma il presidente dell'Associazione operatori economici Campione d'Italia, Massimino D'Amico, nel tracciare un quadro sulle opportunità e criticità dell'enclave, anche alla luce dei nuovi provvedimenti di fresca entrata in vigore.

Secondo l'Associazione “sarebbe quindi opportuno, per consentire alla normativa fiscale italiana prevista per l’exclave di funzionare pienamente, che il territorio campionese risulti escluso dall’ambito di applicazione della normativa europea sugli aiuti di stato, e questo in base a quanto previsto dall’art. 107 del Tfue (Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea). Questo comporterebbe che potenziali investitori, che oggi si orientano verso il Canton Ticino, potrebbero decidere invece di posizionarsi a Campione d’Italia”.

Ma qualche buona notizia c'è già, ossia che, “nonostante le problematiche sopra menzionate, alla fine del 2020 due start-up innovative sono venute ad impiantarsi a Campione, e altre due dovrebbero farlo nei primi mesi del corrente anno; numeri molto piccoli se confrontati con le potenzialità offerte dal territorio di Campione d’Italia. L’Associazione operatori economici di Campione d’Italia segue, come sempre, con grande impegno e discrezione, la questione degli aiuti di stato con l’obiettivo di ottenere il risultato atteso: e cioè la non applicazione della normativa europea ai sensi dell’art. 107 del Tfue in modo da aumentare l’attrattività dell’exclave per i potenziali investitori”.

CASINO' IN ATTESA DEL TRIBUNALE - La lunga nota dell'Associazione si sofferma anche sulla “questione Casinò”, che “è in attesa della sentenza del Tribunale di Como, ad oggi ancora non uscita, e senza questa sentenza non si può impostare un piano industriale di riapertura. È chiaro che la futura società che avrà in appalto la gestione delle sale da gioco, potrà avvantaggiarsi dalle norme fiscali oggi vigenti (per ora con i pesanti limiti imposti dalla normativa europea sugli aiuti di stato), e questo con benefici per il conto economico aziendale, e, in termini di occupazione, per i campionesi”.

L’Associazione ritiene che “la riapertura del Casinò andrebbe inserita in un più ambizioso progetto di rilancio generale dell’exclave, che dovrebbe poggiare anche su turismo, cultura, commercio, start-up e attività immobiliare (come avviene ovunque vi sia un Casinò, che sempre vive in simbiosi con l’ambiente circostante: sostenendolo ed essendone sostenuto). Risulta che il Governo abbia ben presente la delicata questione, e non mancherà di adottare, al momento giusto, i provvedimenti più opportuni per il riavvio dell’attività della Casa da gioco”.

LA RACCOLTA DEI RIFIUTI - D'Amico si dice poi “perplesso” della gestione di alcune questioni che preoccupano la comunità campionese, come quella relativa alla raccolta rifiuti, oggetto di una recente nota dell'amministrazione comunale: a suo dire, la decisione della sua sospensione è “inaccettabile anche alla luce del fatto che l’Associazione operatori Economici di Campione d’Italia aveva illustrato al sindaco, nello scorso mese di ottobre, la possibilità che un operatore del settore, già attivo in Lombardia e nel Canton Ticino, si potesse occupare della raccolta rifiuti, a condizioni vantaggiose per i campionesi. Per poter predisporre un’offerta erano stati chiesti i dati quantitativi delle varie tipologie di rifiuto. Ad oggi il Comune non ha trasmesso i dati necessari per predisporre un’offerta”.-

TARGHE E PATENTI – Quanto alle targhe e patenti, si tratta di una “situazione molto delicata visto che va ad impattare su un Regolamento Ue e due Convenzioni Internazionali. Il risultato ottenuto nello scorso mese di dicembre è molto deludente: entro il 31 dicembre 2022 tutti i veicoli dovranno essere sdoganati e reimmatricolati in Italia, nessuna nuova immatricolazione sarà possibile in questo periodo, nessun cambio veicolo sarà consentito in questo periodo. Di fatto dal 1° gennaio 2023 tutti gli autoveicoli campionesi dovranno essere targati Italia, le patenti svizzere andranno convertite in patenti italiane entro il 30 giugno 2021. Veramente un misero risultato, considerato l’importante risultato politico che aveva ottenuto il senatore Alessandro Alfieri con il suo emendamento, approvato dal Parlamento, con la legge n. 120/2020 che inserisce all’art. 93 del Codice della Strada una deroga in materia di circolazione in Italia di veicoli immatricolati all’estero (Ti) per i residenti nel Comune di Campione d’Italia. La questione, vista la delicatezza, avrebbe meritato di essere trattata in modo più riservato e attento: ottenendo sì la proroga di due anni, ma con l’impegno che questi due anni sarebbero serviti a mettere a punto tutti quei provvedimenti, e accordi, necessari per consentire ai campionesi di poter continuare ad immatricolare i veicoli in Canton Ticino, e di conservare e continuare a conseguire le patenti svizzere. Risultato certamente difficile ma non impossibile da raggiungere, anche se affollate videoconferenze, che ingarbugliano le questioni sul tavolo, non favoriscono tale risultato. Si è preferito cioé privilegiare incontri spettacolari e proroghe minimali, trascurando l’obiettivo che doveva essere perseguito nell’interesse della comunità campionese: conservare per i residenti campionesi la possibilità di immatricolare in Canton Ticino gli autoveicoli e conservare la patente svizzera”.

 

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